CAMBOGIA 2010

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ASSETTO: Borse Laterali

AREA: Asia

PAESI: Cambodia

PARTENZA: Phnom Penh

ARRIVO: Phnom Penh

DATE: Dal 30/07/2010 al 26/08/2010

DURATA: Da 11 a 20 giorni

KM TOTALI PEDALATI: 1300

GIORNI PEDALATI: 18

STERRATO: 0 %

ASCESA TOTALE: 1500 mt

QUOTA MASSIMA: 0 mt

PARTECIPANTI: 2

BAMBINI: NO

BUONO A SAPERSI

Diario inserito nel vecchio sito del Cicloviaggiatore da Paola S. in data 8 dicembre 2010.

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Prospetto spese (due persone – 5 settimane)

Volo aereo: 2200 €

Bici al seguito: 700 €

Totale: 2900 €

Visti ingresso, tasse uscita: 90 $

Cibo: 920 $

Dormire: 690 $

Musei-guide-visite: 205 $

Telefono: 45 $

Trasporti alternativi:110 $

Varie: 180 $

Totale: 2400 $ (circa 1800 €)

DORMIRE / MANGIARE / BERE

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Ospitalità

Camera in struttura

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NOTE PERCORSO

Siamo partiti da Phnom Penh, attraversando una miriade di piccolissimi villaggi, intervallati da verdi risaie, incontrando persone con cui scambiavamo gesti e sorrisi per acquistare da bere e da mangiare; tanti bambini ci hanno salutato lungo la strada, riempiendo la giornata di innumerevoli “Hello”.

Una delle tappe principali del nostro percorso intorno al Lago Tonlè Sap (un lago per ogni viaggio? Chissà…) è stata Battambang, città universitaria, molto caratteristica, dove abbiamo visitato i primi templi del periodo khmer, una pagoda buddista in cui abbiamo assistito alla cerimonia grazie ad un monaco che ci ha intrattenuti per ore con il suo perfetto inglese (what?!), una corsa con il treno di bamboo, più pericoloso del viaggiare in bici sulle strade della Cambogia!!!

Siamo poi giunti a Siem Reap, dove ci siamo fermati alcuni giorni per visitare la magnifica Angkor e i numerosi templi della zona, dall’enigmatico Bayon, 216 volti scolpiti nella pietra, al misterioso Ta Phrom, immerso e sommerso dalla giungla.

Siamo rientrati a Phnom Penh per poi proseguire verso il mare, verso le cittadine di Kampot, rinomata per le piantagioni di pepe, e Sihanoukville, dalle belle spiagge e isole (purtroppo già affollata di turisti e venditori).

Abbiamo trascorso gli ultimi giorni a Phnom Penh, visitando il sontuoso Palazzo Reale e la Pagoda d’Argento, senza dimenticare il Museo del Genocidio, memoria di un passato feroce quanto difficile da comprendere.

Che dire… Mai e poi mai avrei pensato di poter fare 1300 Km! Ho sentito raccontare di tanti cicloviaggi e di tante cicloavventure, ma per me questi 1300 Km in compagnia di Silvano lungo le strade della Cambogia sono un grande traguardo!

Abbiamo incontrato tante persone e ricevuto sempre sorrisi accoglienti, moltissimi sguardi curiosi, per il modo in cui eravamo vestiti e per il modo in cui viaggiavamo. In molti villaggi di passaggio verso le mete turistiche probabilmente non si fermano molti occidentali, strani come noi ancora meno… Non sapevamo quello che avremmo trovato, ma ogni Km è stato una sorpresa e un’esperienza, che ci ha lasciato tanti ricordi.

Ora la Cambogia è un po’ nostra…

 

Percorso

30/07/2010: Phnom Penh – Kompong Chnang: 92,65 Km

31/07/2010: Kompong Chnang – Krokor: 67,93 Km

01/08/2010: Krokor – Moung Russei: 93,25 Km

02/08/2010: Moung Russei – Battambang: 53,78 Km

03/08/2010: Battambang – Banon e ritorno: 60,13 Km

05/08/2010: Battambang – Sisophon: 74,27 Km

06/08/2010: Sisophon – Siem Reap: 112,21 Km

07/08/2010: Siem Reap – Angkor e ritorno: 48,77 Km

09/08/2010: Siem Reap – Ta Phrom e ritorno: 33,45 Km

10/08/2010: Siem Reap – Kompong Kdei: 69,53 Km

11/08/2010: Kompong Kdei – Kompong Thom: 87,65 Km

12/08/2010: Kompong Thom – Baray: 52,15 Km

13/08/2010: Baray – Phnom Penh: 121,17 Km

15/08/2010: Phnom Penh – Takeo: 78,07 Km

16/08/2010: Takeo – Kampot: 88,08 Km

18/08/2010: Kampot – Sihanoukville: 106,59 Km

21/08/2010: In giro per Sihanoukville: 23,66 Km

26/08/2010: In giro per Phnom Penh: 20,23 Km

Totale: 1300 Km

GLI IMPERDIBILI

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Contenuti non inseriti dall’autrice

 

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CAMBOGIA 2010

Eccoci a raccontare della Cambogia…

Il salto dalla bellissima ciclabile del Lago di Costanza alla lontana Cambogia è notevole, soprattutto per me, dal momento che Silvano è già da tempo abituato a viaggi simili, se non decisamente più estremi…

La proposta dei luoghi da visitare è sempre di Silvano; prima ancora di tornare immagina già il viaggio successivo… E così è venuta fuori l’idea della Cambogia: lontana, non ancora turistica come le vicine Thailandia e Vietnam, un luogo in cui lingua e cultura sono completamente diverse da ciò che costituisce la nostra “normalità”, l’antica civiltà khmer che ha realizzato la meravigliosa Angkor, il ricordo del genocidio commesso dai Khmer Rossi, che ha devastato intere famiglie e la voglia di questo popolo di tornare a sorridere al mondo.

Non sapevamo cosa aspettarci dalla Cambogia, in particolare io, visto che Silvano aveva già attraversato il Vietnam con Emilie. Non sapevamo come sarebbero potute essere le strade, se avremmo trovato tanta pioggia, visto che avevamo deciso di avventurarci lì proprio nella stagione dei monsoni, se avremmo trovato facilmente posti in cui alloggiare… Tante incognite che nessuna guida risolve… Poche informazioni di altri viaggi fatti in bicicletta…

Il 27 luglio 2010 abbiamo caricato le nostre belle Discovery sull’aereo e il giorno dopo siamo arrivati a Phnom Penh, capitale della Cambogia, casa base l’hotel Anise, che è diventato per noi punto di riferimento per i successivi passaggi in città.

Caldo caldo caldo… molto umido… avevo letto qualcosa sui colpi di calore, tipo di non fare attività fisica nelle ore più calde della giornata… Così la nostra prima tappa è stata di 90 Km, giusto per acclimatarci! Le successive passano dalla più corta di circa 50 Km alla più lunga di 120 Km, tappe vincolate alla possibilità di trovare una guesthose per trascorrere la notte. Dopo i primi giorni, però, ci abituiamo davvero al caldo, ma partiamo quasi sempre appena fa giorno, in modo da macinare un po’ di strada con il “fresco”; qualche volta invochiamo le nuvole, se non la pioggia, ma devo dire che anche la Cambogia ci ha coccolati con il bel tempo, il monsone ha dato il meglio di sé quando ormai le nostre tappe erano finite… Tocco di classe per affrontare con un po’ più di vigore la strada, l’alzata di ingegno di Silvano che ha fatto diventare una scatola in polistirolo un perfetto frigo bar da bici, acqua e ghiaccio non sono mai mancati!

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