Cicloviaggio in Italia: check list
Elenco del materiale che porterò con me in questo viaggio estivo in Italia
Sono seduto alla scrivania alla vigilia di una nuova partenza e scorro la checklist del materiale da portare con me. A chi mi chiede quale materiale porto con me in viaggio rispondo che dipende molto dal tipo di viaggio: un viaggio attraverso gli insediamenti del deserto dei Gobi ad esempio è molto diverso da un viaggio lungo la costa italiana e di conseguenza anche le necessità saranno ben diverse. Poi dipende anche dal periodo: il periodo estivo è un po’ come una strada in discesa, ma durante il periodo invernale converrà adottare maggiore prudenza e migliore attrezzatura. Infine dipende molto dal viaggiatore, in fin dei conti un viaggio si concretizza in una serie continua di 20-30 uscite giornaliere che il viaggiatore può affrontare anche portandosi dietro la sola carta di credito o comunque poco altro (giusto una maglietta e un paio di pantaloni per scendere al ristorante dell’albergo alla sera). Un esempio limite è quello di un classico Giro d’Italia, di tappa in tappa gli atleti percorrono migliaia di km senza bagaglio sulla bici perché pensa a tutto l’organizzazione del Giro. E’ importante quindi avere una propria checklist per ogni tipo di viaggio, tre potrebbero essere sufficienti: estate in Europa, inverno in Europa, viaggio in completa autonomia. La checklist inoltre non è mai definitiva e dovrebbe essere aggiornata alla fine di ogni viaggio. In ogni mio diario di viaggio c’è una pagina dedicata a “Per la prossima volta” che alla fine del viaggio uso per integrare la checklist. E’ un accorgimento che fa risparmiare tanta fatica e patemi d’animo quando a pochi giorni dalla partenza le farfalle svolazzano nello stomaco e tutto sembra remare contro.
Fatta questa doverosa premessa dobbiamo chiederci quale viaggio vogliamo fare perché questa è la domanda più importante: c’è un mondo di viaggi e di viaggiatori. E’ difficile quindi dire quale attrezzatura deve portare il viaggiatore. Posso però fare l’elenco dell’attrezzatura che porterà Marcello in questo viaggio giustificando le mie scelte. E’ sicuramente un modo obiettivo per introdurre il tema e magari aprire una interessante discussione. Vediamo intanto le singole voci della mia checklist per un viaggio del tipo “estate in Europa”.
1 Pantaloncini corti
1 Gambali
1 Canottiera a pelle forata
2 Maglietta maniche corte
1 Giubbino catarifrangente
1 Calzini media grammatura
1 Scarpe senza attacchi ingrassate
1 Guanti mezze dita
1 Casco
1 Occhiali da sole
Direi che questo sia un set minimo di indumenti tecnici.
1 Pantaloni lunghi leggeri con cintola
1 Mutande
1 Costume da bagno
1 Maglietta di cotone mezze maniche
1 Giacca piumino
1 Ciabatte
1 Zainetto ultraleggero
E’ ancora estate, ma sull’Appennino probabilmente alla sera farà freschino e quindi una giacca più pesante è meglio averla. Uno zainetto, anche se leggerissimo, devo averlo per portare le mie poche cose quando esco la sera o per fare acquisti nei negozi evitando, per quanto possibile, la necessità di imballaggi e buste di plastica. Le ciabatte le ritengo indispensabili dopo che dalle docce scozzesi sono rientrato in Italia con il piede dell’atleta (micosi).
1 Ghette+velcro
1 Copripantaloni
1 Giacca leggera in goretex
1 Guanti pesanti
1 Copriguanti
1 Calzini pesanti
1 Maglia maniche lunghe
1 Paracollo
1 Sottocasco
Qualcuno potrebbe obiettare che durante l’estate italiana le probabilità di pioggia sono talmente scarse che potrei tranquillamente lasciare a casa questa parte dell’attrezzatura. Non lo so, magari è vero, però… la saggezza dell’età consiglia di non confidare troppo nella bella stagione e poi si tratta comunque di capi utili per ripararsi anche dal freddo.
1 Tenda estiva
1 Materassino leggero
1 Sacco a pelo leggero
1 Guanciale
1 Asciugamano
1 Lampada frontale
Non parto con l’intenzione di campeggiare, ma è più forte di me: ho bisogno della tenda. Inoltre se dovrò dormire su un pavimento o su un tavolaccio il materassino sarà comunque utile così come lo saranno il sacco a pelo estivo e il guanciale gonfiabile nel caso dovessi arrangiarmi su materassi di dubbia igiene.
1 Cellulare con cavetto e carica batterie
1 Macchina fotografica
1 Binocolo
1 GPS+batterie stilo ricaricabili+mappe caricate
1 Carica batteria per stilo con cavetto
1 Carica batteria per macchina fotografica con cavetto
1 iPad
Il cellulare lo porto anche se lo accendo solo la sera giusto il tempo necessario per mandare il messaggio “tutto bene” a mia moglie, a cui lei con comodo deve rispondere rigorosamente “anche qua tutto bene”. Però può essere utile anche per trovare un alloggio. Da notare che nella checklist è esplicitato “cavetto e carica batterie” perché è triste trovare nelle borse il carica batterie, ma non trovare il cavetto. Ugualmente per il GPS sono esplicitate anche le mappe che devono essere caricate prima di partire e parlo per esperienza. Quando sono andato in Giappone mi sono dimenticato di caricarle, seguire le indicazioni stradali in giapponese è stato uno spasso unico. Fortuna che avevo studiato i loro due alfabeti sillabici (Hiragana e Katakana) e che avevo comprato su amazon.jp una guida dell’Hokkaido (rigorosamente scritta in giapponese). Il binocolo mi piace averlo per osservare gli animali e l’avifauna locale ed è utile anche per trovare siti adatti a campeggiare. L’iPad è una triste storia, dovrò controllare la posta e forse dovrò anche lavorare un po’. Per l’iPad non è esplicitato il cavetto e il carica batteria perché sono gli stessi del cellulare.
1 Coltellino
1 Utensile multiuso
1 Pinze multiuso
1 Torx per freni a disco
1 Guanti da lavoro
1 Cavafascioni
1 Pompa
1 Forbici piccole
1 Tiraraggi
1 Smagliacatena
2 Perni per la catena
1 Spezzone di catena (3 maglie)
1 Confezione piccola di olio per la catena
1 Pezzo di fascione (copertone)
3 Strisce di camera d’aria
6 Elasticini
7 Fascette di varie misure
L’elenco è lungo, ma a parte la pompa e l’olio sta tutto (forse quasi tutto) in un contenitore non più grande di una borraccia e questo set ben collaudato mi consente di rimediare tante situazioni imbarazzanti.
1 Tubetto di lenitivo per punture di insetti
1 Confezione di antinfiammatorio
1 Tubetto di pasta di Fissan
1 Tubetto di crema per mani e viso
1 Disinfettante
1 Kit primo soccorso
1 Pinza per estrazione zecche
Non succede mai niente e potremmo lasciare i medicinali a casa, ma se succede? Gli unici medicinali che uso costantemente sono la pasta di Fissan e la crema emolliente per le mani e il viso, tutto il resto mi fa compagnia. Anche se questa volta non sarò sulle montagne del Kazakistan come lo scorso anno e non dovrò pedalare sulla massicciata di una ferrovia siberiana come due anni fa non vedo perché non dovrei mettere in conto (anche solo per scaramanzia) un bel volo dalla bici.
1 Tubetto di dentifricio
1 Spazzolino
1 Flacone di shampoo
Anche troppo! Troppo magari no, ma per il tipo di viaggio è più che sufficiente.
2 Camere d’aria
1 Cavo freno
1 Cavo cambio
2 Pastiglie freni
1 Set di viti e dadi frenati (4 viti+4 dadi+4 riparelle)
La prudenza non è mai troppa. Pesano poco e mi fanno stare tranquillo.
1 Guida
1 Cartina
1 Borsello piccolo
1 Documento (patente di guida)
1 Carta di credito+ bancomat+ euro
1 Lente di ingrandimento
1 Bussola
1 Moleskine
1 Penna
1 Libro di poesie
Non portando ancora gli occhiali da vista quando invece forse (e sottolineo il forse) dovrei farlo, la lente di ingrandimento mi salva nelle situazioni più complicate (spesso mi chiedo perché mai devono scrivere con caratteri così piccoli). La bussola è un gadget che mi piace avere con me fin dai primi viaggi. Il GPS (comprensivo di bussola elettronica) è una roccia ed è alimentato dalla dinamo a mozzo, ma la bussola classica mi piace tenerla in mano per fare i rilevamenti con la cartina stesa per terra. Il libro di poesie non è necessario per pedalare, ma mi fa compagnia alla sera.
2 Borse laterali posteriori
1 Borsa posteriore per la tenda
1 Borsa al manubrio
1 Portapacchi posteriore
1 Porta cartina
Nei viaggi in autonomia ho con me tre borse anteriori, tre borse posteriori e una a manubrio, ma questa volta le due posteriori (quasi vuote tra l’altro) e quella a manubrio sono più che sufficienti. La borsa per la tenda in realtà non sarebbe necessaria perché la tenda ha già la sua sacca, ma una protezione più robusta mi fa stare più tranquillo. Quella a manubrio è utile per tenere a portata di mano quello che uso più spesso. Che cosa non saprei dirlo con precisione, ma è sempre piena. Inoltre sulla borsa a manubrio monto il portacartina per avere la cartina stradale sempre sotto gli occhi.
1 Cavetto di acciaio e lucchetto
2 Borracce
1 Specchietto retrovisore
1 Luce anteriore
1 Luce posteriore
1 Coltello a lama fissa
1 Stuoino/seduta
1 Paletta
1 Corda elastica
A che serve la paletta? Una volta un russo ispezionando la mia bici carica all’inverosimile mi chiese dove avessi la toilette <Where is the toilette?>. Presto fatto, infilando con ostentata sicurezza una mano nella borsa anteriore sinistra tirai fuori la paletta dicendo <Here is the toilette>. Il coltello a lama fissa è un discorso complicato e un po’ mi imbarazza affrontarlo pubblicamente. Tutte le volte che lo fisso sulla destra del telaio si affacciano mille interrogativi. Prendere un morso da un cane non mi preoccupa, non sarebbe la prima volta e non fa nemmeno tanto male anche se lascia il segno. Ma se un gruppo di cani mi circonda e nessuna altra strategia sembra funzionare allora sono nella condizione di dover difendere la mia vita e in quel caso voglio avere in mano qualcosa di più efficacie di una bomboletta di spray al peperoncino. Lo spray al peperoncino l’ho portato una volta in una fondina al manubrio, ma ero in Alaska e in Alaska la bomboletta al peperoncino la vendono nelle armerie: è un’arma efficacie fino a 10 metri (se non hai vento contrario) ed è usata come deterrente in caso di attacco di un orso. I pastori della Sila usano (forse usavano) un accettino con il manico corto per difendersi nel caso di in un eventuale confronto con i lupi. Le luci sono necessarie anche se non si viaggia di notte perché non possiamo escludere di dover attraversare gallerie.
Il peso totale del materiale elencato qui sopra, esclusi i capi da indossare al momento della partenza e poche altre cose che ho già fissato sulla bici (GPS, luci e borracce), comprese però le tre borse posteriori e la borsa a manubrio è risultato essere di 15 kg. Ovviamente manca il peso dei liquidi (una borraccia di acqua) e il peso del viaggiatore. Sembrerà strano dirlo, ma dimentichiamo sempre di considerare il nostro peso: non ha molto senso limare il peso dell’attrezzatura e trascurare completamente la nostra forma fisica. Un po’ di grasso da bruciare sulle salite fa comodo, ma averne troppo è solo peso inutile, meglio lasciarlo a casa.
Alcune note al rientro
Sono partito da casa lunedì 31 agosto intorno le ore 9 e sono arrivato a Matera venerdì 11 settembre alle 16:30. Ho pedalato 1067 km alla media giornaliera di 90 km percorrendo perlopiù strade provinciali e strade bianche secondarie (ho pedalato su strade statali a quattro corsie soltanto due volte percorrendo rispettivamente 56 km e 16 km). Ho trovato un solo giorno di pioggia, ma quel giorno ho pedalato 60 km sotto la pioggia. Ho dormito soltanto due notti in tenda, ma ero contento di averla con me perché non è stato sempre facile trovare un alloggio alla sera. Le scaramucce con i cani non sono mancate, ma fortunatamente senza feriti da entrambe le parti. Le strade secondarie ha volte si sono rivelate poco percorribili e spesso sono dovuto scendere e portare la bici a mano sia in discesa che in salita . Ho forato due volte, ho avuto problemi alla pinza del freno a disco posteriore e alla catena che ho dovuto oliare a causa della polvere e della pioggia. Ho dovuto sostituire il copertone posteriore perché troppo consumato. Nonostante la checklist ho dimenticato a casa le ciabatte e il portacartina. Le ciabatte le ho comprate strada facendo, ma il portacartina no!
Da Matera sono rientrato in Toscana con il treno evitando i treni regionali che mi avrebbero costretto a numerosi cambi e a un viaggio di 16 ore. Per salire sui freccia e sugli intercity però la bici deve essere smontata e chiusa in una sacca che certamente non avevo con me. Quindi a Bari ho comprato un po’ di materiale (tessuto pluriball, sacchi grandi di plastica, nastro da carrozzieri e nastro da pacchi) e ho arrangiato una sacca di fortuna sia per la bici che per le borse riducendo il viaggio a 8 ore.
Guardando adesso la checklist posso dire di non aver mai usato: gambali, giubbino catarifrangente, guanti pesanti, carica batteria per stilo con cavetto, carica batteria per macchina fotografica con cavetto, i medicinali a parte la pasta di Fissane e il lenitivo per le punture degli insetti, il materiale di rispetto a parte le camere d’aria, carta di credito. Non ho usato molto l’attrezzatura per le riparazioni a parte quella necessaria per gestire le forature, la pinza del freno e la catena, ma se non l’avessi avuta mi sarei trovato in difficoltà.
Leggo invece sul mio diario alla pagina “Per la prossima volta”:
Parti con copertoni nuovi anche se viaggi in Italia.
La tenda monotelo è più leggera, ma ha problemi di condensa.
Il filtro Sawyer Mini è utile anche per filtrare l’acqua delle fonti rurali in presenza di cartelli tipo acqua non potabile che molto probabilmente sono stati aggiunti semplicemente per scaricarsi dalle responsabilità dell’uso di acque non controllate.
Aggiorna le informazioni logistiche delle mappe italiane sul GPS.
Al rientro ho fatto il tampone naso-faringeo per sicurezza ed è risultato negativo. Ho avuto fortuna? Preferisco rispondere che non sono stato sfortunato e che comunque ho trovato (quasi) ovunque molta attenzione al problema.
Marcello
Commenti
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Larissa
Marcello cosa intendi per “riparelle” che leggo nei materiali di rispetto?
marcello.demi
La riparella (o rondella) è un dischetto (nel mio caso metallico) con un foro centrale che viene inserito fra il dado di un bullone e l’oggetto contro il quale va stretto al fine di migliorarne il bloccaggio.