
COSTANZA: LAGO E TRE NAZIONI
Venerdì 6 agosto
si è concretizzata l’idea del giro in bici attorno al lago di Costanza: dopo qualche anno è il secondo da cicloturista per Giovanna e ci tengo che sia bello, lento, non troppo impegnativo e cerco di prenotare il bel tempo…
Partiamo in auto con le bici nel bagagliaio da Vicenza alla volta di Bregenz, la capitale della regione austriaca del Vorarlberg. Cominciamo bene: piove e l’unica cosa positiva è che durante il viaggio non troviamo ingorghi…A Bregenz invece c’è difficoltà a trovare un posto letto; è tutto occupato perché sul palco galleggiante più grande del mondo rappresentano l’Aida. Si va a Hohenweiller al confine austriaco-tedesco a circa 15 km da Bregenz. Mangiamo in stile austriaco, andiamo a visitare la germanica Lindau by night e andiamo a letto col dubbio atmosferico per il giorno dopo…
Sabato 7 agosto
Nuvoloso ma si decide di partire, temperatura 14°C. Andiamo a Parkplatz West in Bregenz (vicino al lago, al casinò e al palco dell’Aida), l’unico parcheggio che ci viene detto libero e gratuito e si lascia l’auto. La pista del “Bodenseeradveeg” passa lì vicino: si parte in bici, in senso orario, verso la Svizzera. Pian piano la giornata diventa bellissima, con sole stupendo e si arriva a 28°C.
Le indicazioni della pista sono chiarissime fino a Fussbach dopo il ponte sul Reno: qui, all’incrocio, volendo attraversare l’oasi naturalistica Rohrspitz, appaiono poco chiare con la strada allagata dalle piogge dei giorni precedenti. Al Rohrspitz ci fermiamo optando per un panino al posto del pranzo. Dopo 26 km si oltrepassa il confine austro-svizzero attraversando un ponte di legno. Tutta la costa svizzera è stupenda: Rorschach-Horn-Arbon: città bellissime per cui ci fermiamo spesso a scattare delle foto. Arrivati a Romanshorn ci fermiamo per la notte in un B&B e ci gustiamo la festa multietnica serale con fuochi artificiali: la prima giornata di bici finisce col botto…meglio di così!
Romanshorn è una città bellissima con il più grande porto sul lago di Costanza ed è un importante nodo di comunicazione delle riva svizzera.
Per oggi 54 km su piano (asfalto/ghiaino 50%)
Domenica 8 agosto
Il mattino è già coperto da nuvoloni grigi. Inizia improvvisamente a piovere dopo pochi metri dalla partenza. Ci fermiamo alla chiesa cattolica di Romanshorn: una preghiera, ci si organizza un po’ e poi si riparte. Ogni tanto il cielo ci invia un rovescio d’acqua: il paesaggio è bello comunque, anche se con il sole è tutta un’altra cosa. In Svizzera non si trovano le chiare segnaletiche come in Austria ma vediamo le indicazioni “Wanderweg”. A Kreuzlingen, un sobborgo di Costanza, incontriamo un gruppo di cicloturisti che, partiti da Padova e Vicenza, hanno come meta chi Parigi chi Londra. Qualche battuta insieme, poi via di nuovo. Si sconfina poco dopo in Germania a Costanza per fermarci a mangiare, visto che ha ricominciato a piovere a dirotto. Si riparte, smette di piovere e pia piano compare il sole regalandoci degli scorci di paesaggio da favola.
Dopo Ermatingen, la pista si fa ondulata, seppur lieve anche se con qualche brevissima rampa. A Berlingen non esiste (o non trovata) pista ciclabile e pedaliamo lungo la strada principale. Tutto attorno vediamo prati collinari verdissimi e stupendi fino ad arrivare a Stein am Rhein, la Pietra sul Reno: si presenta subito da favola, bellissima: è tra le località turistiche svizzere più frequentate con conservate opere edili medievali e spettacolari affreschi sulle facciate degli edifici. In un posto così romantico decidiamo di fermarci in un hotel proprio sul Reno.
Oggi 56 km. Asfalto/fuoristrada 70/30 %. (110 km in totale)
Lunedì 9 agosto
Mattino coperto con nebbia. Previsioni cattive per il pomeriggio e la sera. Obiettivo sono le cascate del Reno, le più grandi d’Europa, poi…Decidiamo di andare in treno e bus a 24,90€ (34 franchi svizzeri per 2: accettano anche euro). Le cascate sono stupende: le gustiamo con la dovuta lentezza che merita questa bellezza della Natura; facciamo anche il giro più lungo entrando per il castello di Laufan (costo a testa 5 CHF) per vederle proprio da vicino: è sicuramente consigliabile. Di ritorno prendiamo un panino a Schaffhausen e rientriamo in bus e treno a Stein am Rhein che è ancor più bella con il sole ; gli affreschi sulle case risplendono di più, il lago brilla. Vi sono molti visitatori. Si riparte in bici alle 16 alla volta di Radolfzell, la città che deve il nome al vescovo di Verona che passò qui la sua vecchiaia in una cella (zell). Dopo meno di 2 km attraversiamo il confine svizzero-tedesco. Strada mista in saliscendi con piccole e brevissime rampe.
A Hemmenhofen comperiamo della frutta poi gustata in spiaggia a Iznang. Arrivati a Radolfzell, cerchiamo un posto per dormire ma è impossibile, tutto già prenotato, tutta la Germania sembra essere venuta a fare le ferie qua. Nessun aiuto dal pannello informazioni al di fuori della stazione dei treni. Nessuna stanza di hotel nessuna zimmer! Alla ricerca affannosa di un posto per dormire ci infiliamo erroneamente nella penisola di Mettnau.
Pedaliamo poi fino a Markelfingen: ci dicono che di fronte alla stazione c’è un camping dove hanno posti per bikers: negativo. Sulla strada che porta in paese troviamo due posti zimmer completamente occupati come negli hotel. Così chiediamo ad una passante, Brigitte, se conosce qualcosa: si fa in quattro telefonando a destra e a manca alla fine ci ospita nell’appartamento del fratello che è via per lavoro: il calore tedesco questa ci ha salvato! Ritorno così a Radolfzell alla velocità della luce (anche Brigitte ama la bici e ha fatto la cicloturista) per raggiungere l’agognata stanza (che culo averla trovata!).
Oggi 42 km in gran parte su pista asfaltata (152 km in totale)
Martedì 10 agosto
Si parte da Radolfzell dopo colazione con brioches, dolce e cappuccino alla pasticceria del palermitano Marco. Torniamo indietro per salutare e ringraziare “Santa” Brigitte al suo posto di lavoro e ci dirigiamo verso Costanza.
La pista è sostanzialmente in piano, si vedono anche anziani con la bici a pedalata assistita. Bellissima giornata. Pedaliamo tra spiaggette verdissime e porticcioli. Si devia a Reichenau dove ci fermiamo a mangiare (25 km).
Reichenau è un’isola collegata alla terraferma da un terrapieno: è ben coltivata e ha anche un’area naturalistica con il canneto più grande del lago di Costanza ed un convento benedettino che è stato dichiarato patrimonio UNESCO. A pranzo chiediamo un kinderteller (piatto per bambi): spaghetti, schnitzel e patatine che abbiamo visto in quantità più che ottime per le nostre esigenze. Non c’è verso di averne due: devo ordinare dell’altro perché i piatti sono per i bambini e noi siamo adulti. Alla fine ne portano uno per Giovanna. Ripartiamo, giriamo un po’ l’isola e dopo 18 km siamo a Costanza. Cerchiamo l’ufficio turistico, solito pannello davanti alla stazione dei treni, telefoniamo infruttuosamente ai vari hotel. Decidiamo di andare a dormire nella vicina Svizzera chiedendo però agli hotel che troviamo per strada: dopo poche centinaia di metri ne troviamo uno libero e a pochi metri dal centro! La vecchietta dell’hotel è indaffaratissima e simpaticissima. Visita quindi della città piena di storia. Costanza deve il suo nome all’imperatore romano Costantinus Chorus. Fu sede episcopale e nel 1414 vi avvenne il “Concilio di Costanza” dove tra l’altro fu eletto Martino V l’unico papa eletto in Gemania. Fu risparmiata dai bombardamenti della II guerra mondiale data la sua vicinanza alla neutra Svizzera. C’è una grande università e tra le altre cose curiosa è l’immagine di “Imperia” un’enorme statua femminile ben curata negli attributi e nel vestiario a rappresentare la potenza delle “serve dell’amore” accorse durante il Concilio.
Oggi solo 38 km su pista asfaltata che entrando a Costanza, causa lavori in corso, sembra un’autostrada (190 km in totale)
Mercoledì 11 agosto
Cielo coperto: previsioni di pioggia per qualche dì…decidiamo quindi di accorciare il giro del lago saltando l’Uberlingersee: obbiettivo primo è il porto di Staad per prendere il traghetto per Meersburg. Si parte con le ultime compere in città e ultima traversata (rigorosamente a piedi con la bicicletta a mano per reale rischio multe salatissime!). Arrivati a Staad non facciamo in tempo a controllare gli orari e vedere la frequenza dei traghetti che saliamo subito su quello che sta partendo.
Meersburg è bellissima con il castello sul lago attorniato da ordinatissimi vigneti. Dopo la visita a piedi ci riavviamo lungo la pista ciclabile.
Per strada troviamo una coppia di tedeschi con la bici sottosopra: non c’è un raggio della ruota anteriore che sia ok. Li aiutiamo inizialmente a mettere in trazione i raggi con le mani poi si completa con il tira raggi. Ripartiamo, sosta a Friedrichshafen, la seconda città dello Bodensee, nelle cui vicinanze il conte von Zeppelin assemblò il primo dirigibile, dove c’è ancora oggi il museo Zeppelin e dove si organizzano voli: un dirigibile infatti ci passa sopra la testa mentre pranziamo.
I panorami sul lago sono stupendi ma domani o questa sera pioverà, si notano già le prime nubi: meglio arrivare stasera a Bregenz, recuperare l’auto e trovare un hotel. Prima però una visita alle città che incontriamo e in particolare a Lindau, all’isolotto-promontorio particolarmente affascinante: sembra fatto apposta per invitare ad un momento di sosta e di ammirazione. Nuova sosta per il tramonto speciale stupendo a Lochau, non abbiamo fretta.
Pernottamento a Hohenweiller, domani si vedrà…
Oggi 68 km su pista asfaltata (258 km in totale)
Giovedì 12 agosto
Piove: giretto a piedi attraverso Bregenz, poi rientro in Italia: acqua e tempo da lupi! Alla fin fine abbiamo compiuto il giro del lago quasi per intero, con la dovuta lentezza, con molta ammirazione per i luoghi visti. Abbiamo incontrato tantissime persone di tutte le età e tantissimi cicloturisti, alcuni trainanti bimbi anche piccolissimi con il carrellino…
Esperienza davvero consigliabile anche per i neofiti!
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