DRAURADWEG – LA DRAVA DALLA SORGENTE A MARIBOR
2 agosto
Leinì – campeggio laghetto di Varna Bressanone.
Il prologo del viaggio!
Elena compie gli anni il primo di agosto (ieri!), quindi festa con gli amici, casa da riordinare prima e dopo, avanzi di torta e patatine da smaltire… tutte cose che non aiutano a chiudere le ultime borse e caricare la macchina con calma. A questo aggiungiamo due settimane di lavoro non previsto, che mi obbligano a raffazzonare i preparativi.
Vabbè, l’importante è partire e noi siamo qua. Sfruttando il sonnello del pomeriggio, e una pausa autogrill per cena, siamo arrivati a Bressanone dove domani lasceremo la macchina. L’idea è quella di viaggiare in treno tra Fortezza e Dobbiaco, per poi iniziare a pedalare verso l’ora di pranzo. Vedremo…
In questo viaggio abbiamo Elena che ha giusto 6 anni e Lucilla che va per i 2 e mezzo. Paola tirerà il carrellino con Lucilla, Elena ha la sua bici e io la trainerò con il Follow-me nei momenti di stanchezza-crisi-noia-fame-salita-sterrato… ecc ecc…
3 agosto
Laghetto di Varna – Tassenbach
Km 26
Prima tappa, il sole ci aiuta! Sveglia alle 8, partenza quasi tre ore dopo. Lasciamo il furgone in campeggio e raggiungiamo Fortezza dopo 5 km di ciclabile dell’Adige in debole salita. Siamo davvero stracarichi, ed Elena non è in grado di affrontare la minima salita, per cui mi tocca attaccarla fin da subito. Il treno costa davvero tanto (64 euro per tre persone e quattro bici) ma è molto bello, ha tanto posto per le bici e ci permette di fare pranzo mentre raggiungiamo Dobbiaco.
Lasciamo la stazione in direzione San Candido e poco dopo incrociamo finalmente la Drava, che al momento è solo un fosso coperto di vegetazione. Arriviamo in paese e altra sosta per la spesa, il sacro caffè di Paola e un gelato alle bimbe.
La giornata continua sotto un sole caldo, cominciamo a scendere lungo la valle. Elena ha poca pazienza e nei tratti in piano si stufa presto, riducendosi a pedalare contro voglia a 6 km/h. Attaccata dietro di me invece si distrae ballando sulla sella a ritmo di musica. Sono molto carico e non è proprio facile guidare la bici. Lucilla sta invece togliendo il pannolino proprio in questi giorni e all’invocazione “cacca” bisogna fermarsi, montare l’adattatore sul secchiello e improvvisare un vasino a bordo strada.
Arriviamo in campeggio e comincia il solito trantran, aggravato dall’impazienza delle figlie e in particolare dalle isterie di Lucilla che proprio non vuole stare seduta a mangiare. (Abbiamo anche portato il seggiolino per tenerla legata a tavola!).
Si parte!
4 agosto
Tassenbach – Lienz
Km 28
2.45 ore dalla sveglia alla partenza… stiamo migliorando!
Altra giornata splendida e tutta in discesa. Cominciamo a farci un’idea delle tempistiche della giornata, tra pappe, nanne e rugne. Lucilla al mattino si addormenta abbastanza in fretta e all’ora di pranzo è irrefrenabile, proprio mentre Elena avrebbe voglia di fare un pisolino. Oggi abbiamo pranzato a pochi km da Lienz e così, per l’ultimo tratto, Paola è andata avanti mentre io svegliavo Elena che era diventata un tutt’uno con la panchina.
Il campeggio Falken offre qualche giochino che mi danno il tempo di montare la tenda, poi cena presto che abbiamo fame. Il cielo si chiude rapidamente e alla 20 in punto scoppia il temporale. Tutti in tenda fino a domani mattina, qualche capriola, un libro e un provvidenziale cartone animato sul tablet!
A parte pochi km prima di pranzo, Elena ha pedalato tutta la tappa.
5 agosto
Lienz – Berg
Km 37
Sveglia sotto un bel sole, ma c’è un imprevisto: da due settimane Elena ha un’infezione a un mignolino della mano che non accenna a passare, pur con la cremina di antibiotico e cortisone. Siamo un po’ preoccupati e andiamo in ospedale, lasciando la tenda montata in campeggio. Il giro ci costa solo un’ora e riusciamo a lasciare il campeggio pochi minuti prima delle 12.
Pranzo in mezzo a Lienz e poi via lungo la pista. La segnaletica è sempre perfetta. Oggi siamo partiti tardi e dobbiamo fare un po’ di km per far quadrare le tappe nei campeggi dei prossimi giorni. Per questo motivo teniamo sempre Elena attaccata anche se qualche volta si lamenta un po’.
Viaggiamo quasi sempre accanto al fiume che dopo la confluenzacon l’Isel si è fatto bello grande, peccato per l’immancabile vento contrario che nel pomeriggio si è fatto fastidioso anche se mai proibitivo. A volte la pista siallontana dalla Drava, seguendo deboli saliscendi che si facciano sentire sulle gambe.
Da queste parti scarseggiano i negozi di alimentari e oggi non abbiamo incontrato nulla lungo la pista. Abbiamo dato fondo alle provviste e speriamo domani di avere più fortuna.
Ora sono le 22.45, Elena è crollata da 15 minuti, mentre Lucilla sta ancora resistendo tenace.
6 agosto
Berg – Spittal
Km 45
Dai, un po’ di fortuna… Alle 8 è comparso in campeggio un omino con un furgoncino pieno pane, dolcetti e ben tre litri di latte, uno dei quali me lo sono accaparrato io. Almeno la colazione era salva!
In questo tratto di valle, i paesi sono piccoli, radi e giacciono sul lato al sole della valle. La pista ciclabile li evita accuratamente, correndo sul versante opposto. Ergo, se vuoi del cibo, prima o poi devi fare una deviazione. Per questo motivo, lasciamo il campeggio e seguiamo la strada trafficata fino al paese successivo, dove finalmente troviamo un supermercato. Poi torniamo fedelmente sulla pista.
Incontriamo nuovamente una famiglia italiana che avevamo sfiorato ieri, del resto la pista è questa ed è facile viaggiare insieme se si procede pressappoco alla medesima andatura. Famiglia con carrellino e due bimbi, uno di 3 anni e uno di due mesi. Bravi!
La valle si stringe in prossimità del paese di Sachsenburg e poi si allarga accogliendo le acque di un altro fiume. Poco prima di Spittal, la pista (stiamo viaggiando sulla R1) offre diverse possibilità di arrivare in paese, tutte ottimamente segnalate. Scegliamo la più breve e con forse meno salite.
In paese, uno splendido parco giochi cattura inesorabilmente le bimbe e così decidiamo anche oggi di dividerci: io farò la spesa e andrò a montare la tenda in campeggio mentre loro resteranno con Paola a pascolare. Il campeggio è una fettina di terra sulla riva destra del fiume.
La segnaletica sulle piste ciclabili
7 agosto
Spittal – Villach
Km 44
Facciamo la tara alla guida della Ediciclo: forse Fiorin aveva il contachilometri sballato, ma rispetto alle sue previsioni, noi percorriamo sempre quasi un 10% in più!
Ero abbastanza prevenuto sulla tappa di oggi. Temevo che nelle piane dopo Spittal l’antropizzazione fosse inevitabile e invece ho dovuto ricredermi: 10 km dopo la città, la pista diventa sterrata e scorre sempre accanto alla Drava che placidamente si allarga e fa alcuni salti in corrispondenza di alcune traverse idrauliche. La pista è scorrevole, meglio di molti asfalti nostrani e segue il fiume al livello dell’acqua. Ogni tanto si trova qualche panchina all’ombra e una fontanella provvidenziale.
In genere gli sterrati sono scorrevoli, ma a volte c’è il cordolo di erba in mezzo che dà un po’ fastidio al carrellino che è più largo.
Arriviamo a Villach nel primo pomeriggio e ci fermiamo nella piazzetta del municipio. Le bimbe giocano a bagnarsi i piedi nella fontana mentre provvedo alla spesa, corredata di birra-CocaCola-succo di frutta-gelato.
Puntiamo al campeggio Seehof, 3 km a nord del centro. Un po’ più caro del solito (30 euro per tutta la famiglia), ma dotato di autentico lago di Carinzia in cui fare il bagno e splendidi servizi igienici.
8 agosto
Villach – Klagenfurt
Km 42
Come da routine, sveglia alle 8, partenza dopo 2h 45’. Sosta supermercato, quindicina di km e pausa pranzo verso la mezza.
Dal campeggio scendiamo sulla Drava che seguiamo fedelmente per una decina di chilometri. Prima un parco cittadino, poi un paio di meandri morti, la pista è sempre bella e mai monotona. Oggi decidiamo però di abbandonare il fiume per seguire la R4, la pista che costeggia il Worthersee e arriva a Klagenfurt, la capitale della Carinzia.
Il lago è molto bello, ma il percorso non è all’altezza delle aspettative: la pista corre parallela alla ferrovia e alla statale rumorosa e la vista del lago è sovente mascherato da edifici e alberghi lussuosi. Forse la riva opposta sarebbe stata meglio anche se sprovvista di pista ciclabile.
Arriviamo in campeggio, a pochi metri dalle rive del lago ma senza accesso diretto. È strapieno ma per foruna ha ancora un paio di piazzole. Monto in fretta la tenda mentre Paola fa il turno di guardia al parco giochi. Bello, c’è il pallone gonfiato su cui i bimbi saltano, ma a Lucilla fa un po’ paura. Riusciamo a mangiare senza pioggia, questa volta picnic direttamente a terra, con il seggiolino di Lucilla assicurato a un palo della tenda. Questa sera animazione (è sabato), speriamo che Lucilla si addormenti a un’ora umana.
Sono le 22.30 ed Elena è già crollata.
9 agosto
Klagenfurt – Gotschuchen
Km 30
Dal campeggio seguiamo il canale che in 20 minuti ci porta nel centro di Klagenfurt, dove mangiamo. Centro città carino, molto “austriaco”, dotato di provvidenziale mini-parco giochi (ahinoi!).
Dopo pranzo puntiamo verso sud sulla R7 in direzione di Ferlach, in debole salita. Per noi è abbastanza dura, anche perché la caldazza è notevole. Purtroppo la discesa nella valle della Drava è decisamente molesta: una pista sterrata scende ripida a tornanti e in alcuni tratti è poco più che un sentiero, non adatto ai nostri mezzi. Che modo triste di sprecare la discesa!
Ancora una volta, la guida di Ediciclo, che possediamo come unico riferimento cartaceo, si rivela approssimativa. Si perde in minuziose descrizioni di curve e strappetti, sbrodola su incontenibili voglie canore dell’autore e poi non mi mette in guardia su queste difficoltà oggettive. Anche la parte cartografica è incompleta, in quanto riporta solo una parte dei campeggi realmente esistenti. Noi stiamo usando Google per trovare le sistemazioni serali!
Ma torniamo al viaggio. Questo fiume dà emozioni inaspettate. Siamo abituati ai nostri, dove procedendo dalla sorgente verso valle, si assiste solo ad una antropizzazione crescente. Oggi la Drava sembrava in un altro mondo. Dopo Ferlach c’era solo più acqua, boschi, pareti rocciose e cigni che volano a pelo d’acqua. In mezzo a tutto ciò, il campeggio Rosental Roz, bellissimo, con un laghetto nel mezzo e gli scivoli d’acqua dove abbiamo perso Elena per un’ora!
Con oggi siamo a 252 km in una settimana.
La Drava dopo Ferlach
10 agosto
Gotschuchen – Volkermarkt
Km 35
Ce la prendiamo con calma e veniamo puniti: Paola si procura una brutta storta, vagando in campeggio con Lucilla in braccio. Temiamo il peggio ma sembra che comunque riesca a pedalare. In ogni caso, partiamo dopo 3 ore e mezza dalla sveglia!
Ho l’impressione che chi segue la Drava e si ferma a Villach, perda il pezzo più bello. Anche oggi il fiume ha un che di selvaggio, con i suoi ampi laghi e le dighe che sbarrano la valle. Le case sono pochissime, i viaggiatori saltuari e le auto proprio assenti.
La pista è interamente sterrata ma sempre ottima, a parte il problema del carrellino, le cui ruote non stanno entrambe nel solco. Lucilla patisce un po’ e i suoi pisolini durano poco.
Il castello di Neudenstein ci avvisa che la pista a misura di famiglie sta terminando: lo strappo al 12% è significativo e devo dare una mano a Paola che con la caviglia a palloncino non può nemmeno spjngere la bici a piedi. Ci fermiano in un bar sul lungo lago ai piedi di Volkermarkt e decidiamo di sfoderare l’arma segreta per tenere buone le figlie mentre io salgo in paese a procacciare cibo: il cartone animato sul tablet!
Il campeggio Stausee ci costa altri 80 m di dislivello in su e in giù, ma sono da fare e ci armiamo della dovuta pazienza. Il posto è carino, con laghetto e qualche gioco, ma soprattutto sala cucina con tavolo e sedie che occupiamo con gran soddisfazione.
11 Agosto
Volkermarkt – Muta
Km 52
Tappa molto faticosa. Come dicevo, la Drava per famiglie è terminata due giorni fa.
Subito partiamo in salita e ci eleviamo sulle colline sopra il fiume con alcuni strappi che superano anche il 12%. Paola in un paio di occasioni ha bisogno di una mano, anche perché la sua bici non ha rapporti proprio adatti a scalare i muri.
Nel nostro viaggio verso l’Europa centrale abbiamo assistito ad un pregressivo cambio di vegetazione, legato non solo alla diminuzione dell’altitudine. Da alcuni giorni costeggiamo campi di mais e girasoli che confinano con boschi di abeti. Un accostamento certamente inusuale per l’Italia!
Pranziamo a Untermitterdorf, paesino minuscolo ma che mette a disposizione una tettoia per i viaggiatori, provvista di fontanella freschissima. Poi a seguire un paio di chicche: la pista sul ponte della ferrovia alto 95 m e poco dopo il ponte tibetano che scavalca un affluente laterale della Drava.
Curiosità geologica: in questo tratto la valle è abbastanza ampia e pianeggiante, tra due catene di monti e in mezzo il fiume ha scavato un profondo canyon.
Giungiamo a Lavamünd per l’ora del gelato e decidiamo di non dormire nel campeggio locale ma di portarci avanti e dormire in hotel. Da qui a Maribor l’offerta di posti letto è scarsa, non ci sono campeggi e dobbiamo ottimizzare le ultime tappe. Dopo Dravograd decidiamo di seguire la statale per 15 km invece dei su e giù sterrati della pista. Ci fermiamo da Gostilna pri Lipi, camera accogliente e davvero ottima cena con menù di piatti locali. Da provare le polpette di frattaglie di maiale!
L’altissimo ponte ferroviario tra Eis e Aich
12 agosto
Muta – Maribor
Km 54
È fatta! Grazie al bel tempo stabile, la pazienza delle figlie e la tenacia della moglie. Siamo a Maribor.
Altra tappa faticosa e molto bella. Specie i 20 km in cui il fiume serpeggia in una stretta gola con accanto solo la statale e la ferrovia del trenino Maribor – Bleiburg.
Ci siamo concessi una variante dopo Podvelka, quando la pista si inerpica sui monti, ma in fondo siamo qui per seguire la Drava, non la sua ciclabile, e così evitiamo le salite e imbocchiamo la statale, che tutto sommato ha un traffico veloce ma accettabile.
A 10 km dalla città, la tappa coca cola – birra – succo è completata da un cambio gomme per una foratura alla bici di Elena.
Dove dormiamo stasera? Google propone un poco rassicurante “avtokamp”, con qualche foto di camper in un prato, ma che non trovano riscontro con Street View. Boh, ci proviamo, alla peggio cerchiamo qualcosa con Booking.com. Ecco, appunto. All’angolo di una strada qualsiasi della periferia di Maribor, accendo il tablet e cerchiamo una sistemazione alternativa… e cadiamo super in piedi! A 400 m dal centro, l’Hostel Pekarna ci dà due camere nuovissime con angolo cottura, colazione inclusa e posto protetto per le bici a 68 euro. Domani l’odissea: non ci sarà un diretto Maribor – Bressanone?
Maribor!
13 agosto
Maribor – Ljubljana
Km 14
Già il nome della tappa dice tutto. No, non c’è il treno diretto… I cambi da fare sono tanti e quello che ci frega è la prenotazione del posto bici obbligatoria su alcuni treni… e i posti sono finiti. Per cui, oggi si va fino alla capitale e domani si vedrà, visto che partiremo da Ljubljana dopo le 15 e potremmo arrivare a Fortezza dopo le 22. Boh, vedremo…
A proposito di oggi: giretto per Maribor, carina. Curiosa la pianta di vite più vecchia del mondo. Ljubljana per il momento è stata solo uno stradone fino al campeggio, tappeto elastico al parco giochi e Lucilla più rugnosa del solito.
14 agosto
Ljubljana – Fortezza
Km 10
Partenza tranquilla, in modo da dormire il più possibile e sfruttare il check out delle 12. Facciamo spesa, miriamo al centro e facciamo un paio di volte la sfilata nella via principale davanti ai turisti, prima di fermarci su una scalinata a fare pranzo. Lucilla conquista la custode del palazzo (forse il municipio) e si fa regalare un braccialetto e un draghetto magnetico, simbolo della città.
E ora la follia… Treno per Villach, raggiungi il binario senza ascensore, carrozze vecchie tipo con le porticine in testa e coda, ripide e strette. Smonta ogni borsa, compresa una ruota del carrello per passare dalla porta e butta tutto su. Ok, a Villach avremo meno di 10 minuti… Mission impossible! Arriviamo, tutto giù, sia il nostro che il treno successivo sono in ritardo. Monta il bagaglio, evviva, ascensore giù. Ascensore su. Il treno è un internazionale per Monaco, ha un ampio e comodo vano dedicato, ma l’addetto non vuole bici cariche. Scarica tutto… e dobbiamo fare solo venti minuti di viaggio fino a Spittal! Almeno qui abbiamo un’ora e non dobbiamo cambiare pensilina.
A Maribor non hanno potuto venderci i biglietti del tratto italiano, ma il treno che partirà da Lienz non cambia a San Candido… e a Lienz avremo di nuovo pochi minuti. Che fare? Qui a Spittal hanno solo le macchinette e così con lampo di genio compro biglietti dall’ultima stazione austriaca di confine fino a Fortezza. Per le bici compro altri due biglietti interi. (La bici: 5 euro da Maribor a San Candido, 10 euro per i 60 km da San Candido a Fortezza. Italiani ladri.)
Il treno da Spittal è un regionale con il vano di carico a livello, splendido, saliamo con le bici cariche. A Lienz altro cambio di pensilina ma senza ascensore. Scale giù e scale su.
Dal 2015 sulla tratta Lienz Fortezza girano dei nuovi treni molto belli, ma con capacità di carico bici inferiore al passato. È quindi probabile che nelle tratte pomeridiane, che assorbono il traffico di chi scende la Drava in giornata, possa essere difficile caricare la bici.
Arriviamo a Fortezza alle 22. Piove. La famiglia resta in stazione, assorbita da un provvidenziale San Cartone Animato, mentre io, con frontale in testa e tenuta da pioggia corro a prendere la macchina in campeggio.
A mezza notte il nostro viaggio può dirsi concluso.
E ora? Si parte, per guidare tutta la notte, senza sole, senza traffico, senza figlie sveglie. Destinazione mare con gli amici. Ma questa è un’altra storia…
rosario limite
Scritto il 18 Novembre 2016
eccezionali e….per i pesi da trasportare…coraggiosi e forti !!!!
Emanuele Bena
Scritto il 16 Marzo 2016
Grazie Luca!
Luca Malossi
Scritto il 15 Marzo 2016
Bellissimo!
Carlos
Scritto il 01 Febbraio 2016
Complimenti!
Emanuele Bena
Scritto il 25 Novembre 2015
Grazie Lorenzo, viene sempre un po’ il dubbio che tutto ciò piaccia ai bambini. Poi a distanza di mesi si scopre che qualche bel ricordo è rimasto: la notte in tenda… la musica nel carrellino… Per i genitori, beh, è una faticaccia… ma è il nostro mestiere!
Lorenzo
Scritto il 24 Novembre 2015
Bravi! Bravi!! Bravi!!! Ho sempre guardato con ammirazione le famiglie, come la vostra , che girano in bici. E ho sempre dato un saluto, un sorriso, un incoraggiamento. Credo che sono momenti bellissimi sia per i bimbi che per i genitori. Vi ammiro davvero molto!
Marcello
Scritto il 15 Novembre 2015
Fantastici! Che piacere leggervi.
Gabriele Percivalle
Scritto il 10 Novembre 2015
Dei Grandi!
Stefano Bianchi
Scritto il 06 Novembre 2015
Complimenti…
Silvano Grasso
Scritto il 05 Novembre 2015
Bravissimi tutti, così si fa!
Giovanni Pirotta
Scritto il 05 Novembre 2015
Semplicemente MI-TI-CO!
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Emanuele Bena
Scritto il 18 Novembre 2016
Grazie, in effetti andavamo molto piano! 🙂