
FRANCIA 2022: Bretagna-Normandia- Ile de France
Francia, Da Nantes a Parigi
Partiti da Treviso con un volo Rayanair ed atterrati a Bordeaux dove abbiamo trascorso la notte. Al mattino abbiamo preso un treno regionale (okkio in Bretagna è obbligatoria la prenotazione delle biciclette che si si fa via app) e raggiunto Nantes. Da li abbiamo preso la Velodyssee per circa 170 km, percorso sterrato lungo un canale, 400 km per arrivare a Brest…dopo 2 giorni lo abbiamo abbandonato per dirigersi verso la costa nei pressi di Mont saint Michel. Da li abbiamo raggiunto, anche utilizzando delle tratte in treno ( in Normandia non serve la prenotazione per le biciclette) Femont e successivamente Parigi.
indescrivibile la sensazione di attraversare il centro di Parigi in bicicletta utilizzando dapprima la sede stradale di bus e taxi (indicata) e poi il corso della Senna.
Rassegnatevi, per dormire (avendo optato di non portare tenda e sacco a pelo) si spende abbastanza, rispetto ai canoni “normali” dei cicloviaggiatori. Oltre a Booking.com, Trivago, abbiamo anche usato il canale delle “chambres d’hotes” (con relativo sito) una sorta di b&b in abitazioni private e spesso abbiamo anche trovato buone soluzioni in appartamenti dati in uso anche per 1 giorno.
Il cibo è un capitolo a parte: anche in Francia fast foods, pizzerie (statene mediamente alla larga) creperie fanno da padrone, a meno di optare per piu’ costosi ristoranti, che però non sempre valgono la spesa.
Per chi ama il prodotto Bretagna e Normandia sono la patria delle “crudite'” e più specificatamente delle ostriche, che vendono sui baracchini per strada a prezzi che noi in Italia ce li sogniamo. Da segnalare anche le ottime cozze, piu’ piccole rispetto alle nostre, ma molto gustose (a la creme, marinate, al pomodoro …).
per bere, a parte una era, abbiamo sempre optato per la birra, anche questa abbastanza cara (tipo 4 euro 25 cc e 7 euro il mezzo litro).
Bhe’ …diciamolo…eravamo a Saint Malò e ci siamo fatti un flute di champagne per aperitivo ( e che c…siao in Francia e non bevo uno champagnino?).
La Velodyssee, anche tracciato di Eurovelo, è in sicurezza, su ghiaino però dopo un paio di giorni diventa monotona, tutta in piano…
Noi abbiamo optato per strade normali e ci siamo trovati bene, nessun problema con gli automobilisti, abituati a fermarsi ed attendere pazientemente.
In caso di necessità la rete ferroviaria francese è ben sviluppata e utilizzando i vari siti delle ferrovie (io uso la app Trainline) si possono trovare le soluzioni per gli spostamenti da città a città.
eccoci al capitolo più bello: la Francia è tutta da scoprire, anche per la sua fiorente campagna, in presenza di molti piccoli allevamenti di “vaches”.
Però i nostro cuore è stato rapito da Saint Malò e le sue imponenti mura, da Dinan con la sua cattedrale e gli antichi edifici del centro, dalla visione di Le Mont Saint Michel (che solo a piedi o in bicicletta si puo’ raggiungere…alla sinistra dell’ingresso principale ci sono delle rastrelliere che tengono 70 biciclette…ma nessuno si lamenta se le lasciate agganciate alle transenne li vicine), dalle falesie ritratte da Monet a Etretat , la sempre meravigliosa Honfleur con le sue molteplici gallerie d’arte, ancora le falesie di Fecamp…ed infine sua maestà Parigi con…tutta la sua bellezza e cultura.
Va detto che noi siamo arrivati alle spiagge dello sbarco in Normandia del ’44 proprio il giorno 6…il D-Day. Abbiamo assistito a feste popolari con la rievocazione storica con passaggio di camion e camionette degli alleati dell’epoca. Certo, la cosa è sicuramente anche business (musei a tema, folla di gente…francesi, inglesi, scozzesi, americani, canadesi …fiumi di birra e cibo) però ho sentito anche il “mood” dei francesi rispetto alla loro liberazione, un sentimento vero anche di chi non era ancora nato all’epoca, un grande rispetto per gli oltre 10.000 caduti di svariate nazionalità per liberare la Francia dal nazismo.
concludo: è stato un bel viaggio, in stile cicloturistico, in un Paese che merita assolutamente la nostra attenzione…ve lo consiglio.
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