
Il mio Caponord
VENERDI 31 maggio
E’ arrivato il giorno della partenza. La sveglia suona alle 4 e 10 per la navetta delle 5 e 20. Ilaria, mia figlia, si è alzata per darmi l’ultimo bacio ed un forte abbraccio. Mia moglie, come sempre in queste occasioni, era commossa; anch’io, con tutta sincerità. Partire per questo tipo di viaggi è sempre un distacco violento: si passa dalla comodità all’incertezza, dalla compagnia alla solitudine…
Oggi è giorno di attese: all’aeroporto di Malpensa dalle 7,15 alle 11,50, ora del check-in e poi fino alle 13e50 per il primo volo con destinazione OSLO; poi dalle 16e30 fino alle 19e30 all’aeroporto di Oslo per il volo verso ALTA.
Ad OSLO, inaspettatamente, mi fanno ritirare i bagagli che arrivano, però, sparpagliati: una borsa dal ritiro bagaglio ordinario e la bici con l’altra borsa dall’uscita dei bagagli fuori misura in tutt’altra parte dell’aeroporto; io ero già preoccupato per l’unica borsa uscita quando il tapis roulant si è fermato ma fortunatamente tutto si è poi risolto. Poi al nuovo check-in mi ritirano solo le borse e mi indicano dove andare a depositare la bici. Fortunatamente ho avuto tre ore di attesa ed ho potuto svolgere tutte le operazioni senza affanno.
L’arrivo ad ALTA è puntuale alle 22e30 dopo aver fatto uno scalo tecnico a TROMSO. L’aeroporto è piccolissimo e non faccio fatica a capire da dove arriveranno tutti i bagagli. All’attesa della bici sono con una coppia di tedeschi che faranno il percorso a scendere lungo i fiordi della Norvegia.
Inizio le operazioni di montaggio della bici e mi accorgo che ha avuto un danno alla forcella e precisamente alla pinza del freno sulla destra. La ruota anteriore al termine dell’assemblaggio rimane inchiodata, il perno della pinza è storto e una manovra per riportarlo nella posizione originaria ne avrebbe causata la rottura ed il conseguente inutilizzo del freno anteriore. Riesco con il registro a spostare il pattino in una posizione accettabile per il funzionamento e tiro un gran sospiro di sollievo.
Nel corso delle operazioni la vigilanza ci avvisa che a mezzanotte l’aeroporto chiuderà i battenti. I coniugi tedeschi mi dicono che andranno a dormire nel campeggio di ALTA distante circa quattro km.
Sono le 23,50 e fuori dall’aeroporto è ancora giorno ma non vedo il sole perché il fabbricato lo nasconde.
Non mi resta che andare a dormire al campeggio e…
IL SOLE DI MEZZANOTTE!!!! In effetti sono però le 00,37
Incontro gli amici tedeschi e ci scattiamo a vicenda alcune foto.
Ci lasciamo alle rispettive tende con il dubbio: ma qui ci si augura la BUONANOTTE?
SABATO 01 Giugno
Da ALTA a OLDEFIORD
km. 111,7 tempo impiegato 5:48
Esco dal campeggio di ALTA verso le ore 8:00. Alla reception non c’è nessuno ed un cartello indica l’apertura alle ore 10:00. Rimango un po’ ad aspettare per vedere se si avvicina qualcuno ma non c’è anima viva, mi spiace non pagare ma non ho neanche voglia di stare due ore ad aspettare; parto.
Trovo un distributore dove gonfio le ruote con l’aria compressa ed acquisto una bottiglia di acqua da 0,75 al prezzo di 25 NOK equivalenti a 3,30 Euro! La vita in Norvegia è alquanto cara!!
Lungo il tragitto c’è solo la natura. Il tempo è bello ed il sole è alto nel cielo. Fa caldo più di quanto immaginassi, nonostante la neve sia visibile in lontananza. Inizialmente il paesaggio è verdeggiante con la presenza di alberi di alto e medio fusto, poi man mano che salgo verso il nord diventa sempre più brullo.
C’è acqua dappertutto, torrenti, cascate, laghi, ecc. Soltanto le mie borracce si stanno asciugando rapidamente e non trovo né rubinetti né negozi per poterle riempire.
Finisco l’acqua a metà tragitto. Il sole è caldo e continuo a sudare. La stanchezza si fa sentire nonostante abbia fatto un buon allenamento prima di partire ma ora con la bici che sfiora i 60 kg c’è bisogno di qualche giorno di rifinitura!
Continuo a viaggiare circondato da acqua e sono sempre più arso. Vedo l’indicazione di una piazzola con wc ma scopro all’arrivo che si tratta di wc chimici precaricati e nessun rubinetto.
Sono esausto quando vedo un gruppo di una decina di roulotte. Non è un campeggio purtroppo ma un circolo di qualche cosa (?). Decido di andare a chiedere se mi vendono una bottiglia di acqua. Un signore anziano mi vede e quasi mi ignora. Mi avvicino e gli chiedo in inglese se mi può vendere una bottiglia di acqua. Mi guarda e non dice nulla. Allora prendo la borraccia e senza tappo la giro all’ingiù chiedendo se mi può aiutare. Mi prende la borraccia e va dietro ad un capanno dove intravedo un rubinetto. Me la riempie e appena me la consegna la bevo tutta di un fiato. Lo ringrazio sperando che mi chieda se ne voglia ancora ma nulla. Ho troppa sete per non continuare a chiedere e non so neppure quanta strada dovrò ancora fare prima di trovare un altro rifornimento. Mi guarda un po’ scocciato e mi indica con il dito il rubinetto dove aveva appena riempito la borraccia. Evviva! Bevo un’altra grande sorsata e riempio il contenitore mentre lui mi dà una pacca sulla spalla e se ne va senza dirmi nient’altro il ché mi lascia alquanto stupito (non gli interessa da dove vengo, dove vado, mi dà l’impressione che oltre all’acqua gli abbia consumato qualche minuto della sua vita: spero tanto che i norvegesi non siano tutti così ma mi dovrò mettere il cuore in pace).
Dopo appena un km ecco un distributore con retrostante negozio.
Compro la bombola del gas che non ho potuto portare da casa per via dell’aereo (72 Nok = 9,45 E): stasera cena calda!
Arrivo al Camping Russenes di OLDEFIORD. E’ bello e poco caro (80 Nok = 10,50 E). In effetti la tariffa minima è maggiore ma prevede moto+tenda. La ragazza della reception mi dice di avermi fatto uno sconto e la bici è gratis. Il gettone doccia costa 10 Nok (1,30 E).
Vicino al campeggio c’è un supermercato (super è soltanto un prefisso che sta a significare un po’ di più di niente!) dove compro delle banane e una bottiglia di acqua da un litro e mezzo al prezzo di una cena in pizzeria dalle nostre parti.
Mi preparo la cena a base di pasta asciutta condita con tonno poi a letto.
DOMENICA 02 Giugno
Da OLDEFIORD a HONNINGSVAG
km. 105,81 [217 totali], tempo impiegato 5:41
Sveglia di buon ora, solita routine di smontaggio tenda e preparazione delle borse, colazione a base di thè con crostini e miele. La termo resistenza da immergere nel bicchiere di alluminio funziona egregiamente, riempio le due borracce e la bottiglia da 1,5 lt di acqua potabile del campeggio e parto.
Subito una salita tronca fiato con le gambe ancora fredde, poi tutto prosegue bene fino alla prima galleria “Sortvik-tunnelen” di 496 mt. Accendo le luci anche se il traffico è quasi inesistente e la galleria è illuminata e poi mi infilo dentro e subito ho l’impressione di entrare in un frigorifero.
Infatti si passa dai 20 gradi esterni ai 7 interni nel raggio di pochi metri. Spingo al massimo sui pedali cercando di fare più fatica possibile per attutire il freddo che inizia a farmi battere i denti.
Poi un altro tunnel di quasi 3 km lo “Skarverg-tunnelen” affrontato stavolta con il giubbotto di gorotex ben abbottonato.
E’ passato da un po’ mezzogiorno quando arrivo alla galleria che attraversa il fiordo per sbucare sull’isola Mageroia. Si chiama “Nordkapp-tunnelen” è lunga 6.870 mt ed ha un dislivello negativo di 212 m.u.h. (sotto il livello del mare).
Mi reinfilo l’antivento ed entro in un incubo; sono esattamente le 12 e 40 quando riprendo con la telecamera l’imbocco della galleria.
Si inizia con una discesa al 9% lunga 3 km, poi per circa un km è pianeggiante e fin qui, nonostante il giubbino, solo un gran freddo,. La salita degli ultimi 3 km è al 10% e dopo pochi metri mi accorgo che sono a corto di aria, mi fermo ed ho un gran giramento di testa come se stessi pedalando in apnea. Rimango fermo per qualche minuto ma la situazione non cambia, là a 212 mt sotto il mare l’aria è pesante.
Capisco che rimanere fermo a riprendere fiato dove potrebbe esserci una sacca di ossido di carbonio è pericoloso. Decido allora di ripartire zigzagando a brevi tratti per avere più equilibrio, ma mi devo fermare spesso per la paura di svenire dalla scarsa ossigenazione e per il sopraggiungere di veicoli. Quando esco all’aria aperta sono le ore 13 e 40, ho trascorso una lunghissima e interminabile ora nel baratro. Non voglio per ora pensare che dovrò ripercorrere questo tunnel al ritorno nel senso inverso.
Sull’isola trovo un po’ di vento contrario che, dopo l’ultimo tunnel (”Honningsvag-tunnelen”, abbastanza facile e ben aerato), diventa però abbastanza fastidioso.
Passo la cittadina di HONNINGSVAG, poi l’aeroporto e una decina di km dopo trovo il camping Nordkapp dove finalmente potrò trovare un po’ di riposo (vorrei dire passerò la notte ma qui è sempre giorno).
Domani la meta sarà CAPONORD e le condizioni del tempo dovrebbero essere buone.
LUNEDI’ 03 Giugno
Da HONNINGSVAG a NORDKAPP e ritorno a HONNINGSVAG
km. 53,6 [271 totali], tempo impiegato 4:14
Sveglia alle 7.00. Oggi devo fare pochi km e quindi me la prenderò un po’ più comoda. Potrei lasciare la tenda ed un po’ di bagaglio qui nel campeggio dove tornerò a fare sosta stasera ma all’ultimo decido di … levare le tende nel vero senso della parola. Non sarà qualche kg in più a farmi paura.
Subito salita al 9% lunghissima, poi altre salite intervallate da lunghe discese. Non è bello in bicicletta avere davanti un discesone lunghissimo con di fronte un salitone altrettanto lungo!
La natura qui è incontaminata, paesaggi mozzafiato, acqua con colori dalle mille tonalità di blu; anche la neve ai lati della strada che alimenta i ruscelli che diventano torrenti poi cascate, poi laghetti. Manca solo la vegetazione a questa latitudine.
Passo la mattinata a mettere la maglia e a togliere la maglia. In una vallata tra una discesa ed una salita incontro una nebbia fittissima che mi preoccupa davvero un po’ e mi fa ricordare un appunto di viaggio letto su internet il cui estensore era arrivato a Nordkapp in una giornata in cui la nebbia non si era disciolta per tutta la giornata. Fa freddissimo al punto che indosso la giacca a vento, le calze a tutta gamba ed i guanti pesanti. Nei tratti soleggiati il mio termometro segna 15/16 gradi, nei tratti all’ombra 6/7 gradi (ma lo strumento segna in eccesso).
Poi finalmente la vetta con pieno sole!
Prima di entrare nel piazzale c’è un casello con il bigliettaio che quando mi vede arrivare stravolto mi chiama (io in effetti stavo cercando dove potevo passare con la bici). Mi chiede da dove vengo e mi dice che oggi è il mio giorno fortunato: INGRESSO GRATIS!
Subito un po’ di foto ricordo sotto il mappamondo, poi visito anche il museo sotterraneo e passo qualche minuto di raccoglimento nella chiesetta sotterranea.
Prima dell’uscita noto che è appeso un bollettino meteorologico aggiornato in tempo reale. Segnala che nel pomeriggio ci sarà un peggioramento con vento forte fino a 40 kmh e pioggia.
Decido di ritornare al campeggio al più presto. Se avessi avuto l’idea di fotografare il sole di mezzanotte a Caponord ci sarei rimasto male ma fortunatamente ho già avuto l’occasione ad Alta di fotografarlo e mi basta.
Riesco ad arrivare in campeggio alle 15 e 30 già con i vestiti bagnati. Pianto subito la tenda, una doccia caldissima e poi lavo gli indumenti già bagnati dalla pioggia e utilizzo l’asciugatrice (20 Nok).
Alle 18,30 mentre vado a ritirare il bucato asciutto già inizia a soffiare vento ma non mi preoccupo perché c’era anche ieri sera. Qualche spruzzo di pioggia e poi il vento diventa fortissimo.
La mia tenda e quella di due ragazzi tedeschi iniziano a piegarsi violentemente ed a sradicare alcuni picchetti. La mia bici cade a terra, nel campeggio c’è un gran lavoro di ritiro di sedie e tavoli, di ripiegamento di verande. Un camper si sposta e si parcheggia al riparo del fabbricato dove ci sono i servizi, i due tedeschi iniziano a smontare la tenda per spostarla ed io corro a dar loro una mano ma poi decidono di ripiegarla e passare la notte in macchina.
Mi aiutano poi a spostare la mia tenda in un posto un po’ più al riparo ma l’unico posto controvento è asfaltato e già il camper lo ha occupato. Mi devo accontentare di uno spazio distante 3/4 metri dal fabbricato ma la situazione non migliora per niente.
Non chiudo occhio per l’intera notte rimanendo in attesa da un momento all’altro di uno squarcio. Inizia poi a diluviare ed il terreno si inzuppa di acqua. Alle tre i picchetti lato vento saltano via e la tenda mi viene addosso. Sono nel sacco a pelo in mutande e canottiera, il termometro segna 4° ed i vestiti sono freddi e umidi.
Che fare? Se tento di risistemare la tenda il rischio è quello di bagnarmi e non risolvere nulla. Prendo la decisione di vestirmi, smontare tutto, impacchettare e andarmene via. Il vento arriva da NW ed io devo andare a SE, quindi, mi può essere più di aiuto in bici che non sotto una tenda.
Approfitto della vicinanza dei servizi per portare tutto all’interno ed al riparo: fuori è assolutamente impossibile ripiegare la tenda. Sono congelato! Un po di acqua calda mi aiuta a riprendere la sensibilità delle mani. Poi parto: sone le 4:30 e fuori è chiaro come fossero le 8:00 della mattina.
MARTEDI’ 04 Giugno
Da HONNINGSVAG a SKOGANVARRE
km. 204,76 [475 totali], tempo impiegato 10:17
Sono le 4.00 e parto con destinazione OLDEFJORD. C’è un vento pazzesco ma fortunatamente mi spinge e quasi non devo pedalare. A tratti una leggera pioggerellina ad effetto spray.
Arrivo a OLDEFJORD ma sono appena le 9.00 e le condizioni del tempo non sono quelle ideali per piantare una tenda e godersi un po’ di relax. Il vento soffia ancora forte e non sono per niente stanco. Decido di proseguire per altri 70 km dove troverò il prossimo campeggio.
La strada è abbastanza pianeggiante e alle 12.30 sono già davanti al camping Stabbursdalen Feriesenter ma è chiuso per la pausa pranzo (dalle 12 alle 15: incredibile!). Siamo in alta stagione e non riesco proprio a comprendere la mancanza di ricettività dei norvegesi. La mia carta segna un altro campeggio a LACSELV a 25 km. Sono stanco e soprattutto bagnato e stare ad aspettare fuori 2 ore fa troppo freddo e rischio di prendermi un malanno, meglio continuare a pedalare per non raffreddarmi.
A LACSELV il campeggio, purtroppo, non riceve le tende, è un campeggio residenziale con soltanto chalet (peraltro costosissimi). L’ufficio del turismo ovviamente è chiuso ma c’è una mappa appesa che indica a 23 km un altro campeggio.
Ora sono veramente stanco e spero che la strada sia in pianura ma mi sbaglio: è tutta un saliscendi e non ho più il vento favorevole. Inizio a fare soste di riposo: una, due; tiro fuori il fornellino e mi preparo un the bollente con tre crostini ben inzuppati di miele. Devo assolutamente recuperare energie ma sono sfinito, le gambe non spingono ma seguono quasi passivamente il rotolamento dei pedali. Mi fermo una terza volta a fianco di una base militare ma già vedo militari di sentinella che vengono verso di me (sicuramente mi diranno che non si può fotografare e nemmeno sostare) ma vado via prima che mi si avvicinino.
Poi finalmente vedo le indicazioni del campeggio: lo “Skoganvarre Turist Camp” e subito faccio il collegamento con chi trova un’oasi nel deserto! Ho pedalato per più di 10 ore e faccio fatica a camminare a piedi.
Il campeggio è molto bello: tutte casette in legno ed un grande slargo dedicato ai campeggiatori con mezzi propri. Costa 120 NOK (16 Euro circa)
Il gestore è un finlandese e mi offre un caffè che accetto più che volentieri: è il primo caffè in Norvegia! E’ un bicchiere di carta da circa 1/3 di litro pieno di caffè nero e caldo, metto tre quadretti di zucchero ma è ancora amaro e raddoppio la dose. Chiedo se ha del pane e una birra, lui mi porta in cucina dove prendo ciò che mi serve e spendo 70 NOK (9 euro circa) compresi i gettoni doccia.
Poi, piantata la tenda, una bella doccia calda mi aiuta a riprendere la sensibilità del corpo.
Nel campeggio c’è anche un locale cucina ben riscaldato da termosifoni elettrici. Qui passo un paio d’ore tra mangiare, leggere, riposare e soprattutto scaldarmi. Quindi a letto e, anche se il cielo non spegne la luce, cerco tra un crampo ed un altro di dormire.
Domani lascerò la Norvegia per entrare in Finlandia.
MERCOLEDI’ 05 Giugno
Da SKOGANVARRE a KARIGASNIEMI
km. 71 [546 tot], tempo impiegato 4:05
Ieri sera non ho messo la sveglia: oggi la prenderò comoda per recuperare le forze. Colazione con the, fette biscottate e miele, poi un caffè norvegese dal gestore del camping.
Parto che sono già le 9.00 e cerco di tenere una pedalata agile ma il dislivello che mi si presenta davanti è notevole ed arriva a 300 mt di altezza con continui saliscendi, pianura quasi assente.
In questo viaggio mi rendo conto che la bici è molto più pesante dell’anno scorso, vuoi per l’abbigliamento estivo ed invernale, vuoi per le vettovaglie e l’acqua in quantità elevate per la carenza di rifornimenti.
Incontro una ciclista francese di Nantes che sta andando da sola verso Nordkapp. Primo scambio di notizie in inglese poi passiamo al francese. Mi dice che ci sono salite e discese in continuazione ed io la informo che anch’io finora ho percorso salite e discese in successione. Ci salutiamo sconfortati entrambi augurandoci alla moda francese un “Bonne courage”.
Arrivo a KARASJOK, bellissima cittadina al confine con la Finlandia, dove finalmente trovo un distributore con retrostante bar/negozio. Breve sosta per dare un contributo allo stomaco gustandomi un hamburgher e per finire della valuta norvegese (29 NOK).
Poi 18 km di salita ed ecco finalmente la frontiera finlandese.
Alla frontiera mi attende una doganiera molto burbera (il sorriso pare che qui sia una cosa preziosa), mi squadra un po’ e poi mi fa segno di proseguire. Approfitto per chiederle dove si trova il campeggio di cui al cartello stradale poco prima incontrato ma non ne sa nulla.
Entro in KARIGASNIEMI e percorro tutta la cittadina ma di indicazioni non ce ne sono. Torno indietro e percorro una strada con supermercati a destra ed a sinistra. Qui i norvegesi vengono a fare la spesa per via dei prezzi molto più convenienti. Finalmente trovo l’indicazione del campeggio Tenorinne appena fuori dalla cittadina e affacciato sul fiume che divide i due stati.
Anche questo campeggio mi piace moltissimo, un po’ meno gli sciami di zanzare che mi assalgono e mi salassano. Con la bici scarica vado poi in un supermercato molto grande e finalmente posso comparare i prezzi in euro con quelli italiani. Incontro il gestore del campeggio di ieri sera e colgo l’occasione per farmi consigliare il tipo di pane e la marca di birra, visto che c’è l’imbarazzo della scelta e le indicazioni dei prodotti sono esclusivamente in norvegese/svedese/finlandese.
Compro un pacco da 500gr di pane, 300gr di prosciutto, una scatola di tonno, un hamburgher già pronto, 3 banane ed un pacchetto di crostini, il tutto per 19 Euro. Quasi nessuno paga con denaro, tutti infilano carte di credito o bancomat nella fessura apposita. Dalle bocche delle cassiere e dei clienti non esce quasi mai una parola: il totale è sullo schermo, la carta viene infilata e ritirata dai clienti, non c’è resto da consegnare, l’unico contatto fisico èla consegna dello scontrino.
Leggo i prezzi sul mio scontrino, vedo uno strano 5,50 E. e scopro che sono i crostini che normalmente in Italia non pago più di 1 Euro. Non si tratta di un errore in quanto penso di aver comprato quelli per celiaci!
GIOVEDI’ 06 Giugno
Da KARIGASNIEMI a IVALO
km. 145 [690 tot], tempo impiegato 7:30
Sveglia alle 6.00 ma in Finlandia sono le 7.00. Colazione a tavola (nella cucina del campeggio) con thè, crostini per celiaci e miele. Riempio le mie riserve di acqua (bottiglia da 1,5 lt + due borracce da ½ lt). Oggi mi sento in forma e la dimostrazione ce l’ho subito con una lunga serie di salite. La mappa che ho con me scaricata dal sito “Track4bikers” segnala 28/30 km impegnativi ma è completamente sbagliata, i saliscendi sono uno in progressione all’altro.
Incontro 3 ciclisti in senso contrario: uno è polacco che ha già percorso 3000 km e mi dice che alla fine del tour ne avrà fatti 10.000, l’altro è uno svizzero di Berna con carrello al seguito diretto ad Alta (a Nordkapp è andato lo scorso anno), il terzo, anzi la terza è una ragazza ma non mi ha risposto al saluto e nemmeno guardato.
Mi fermo verso le 12,30 per uno spuntino. Il pane ai cereali consigliatomi dal gestore del campeggio è il più buono che abbia mai mangiato. Lo imbottisco di prosciutto ed è magnifico.
Finalmente riprendo la normalità nell’alimentazione avendo finito le barrette portate da casa. Devo dire che mi sento molto meglio e non ho più quel senso di spossatezza. Di energie ne consumo una cifra e… il motore senza benzina non spinge!
Verso le 14 e 30, in fondo ad una lunghissima discesa arrivo ad INARI dove attraverso un grande lago che per un tratto confina con la Russia. Qui vedo la prima chiesa e colgo l’occasione per fare una tappa. Nell’anticamera c’è una scrivania con una ragazza alla quale chiedo se posso entrare per una preghiera nonostante i pantaloni corti. Non ci sono problemi mi risponde. Dentro è tutta in legno ed ha un aspetto molto caldo ed accogliente.
Arrivo ad IVALO, meta della tappa odierna, e trovo un Supermercato K dove compro lo stesso pane ai cereali, 3 banane, 2 lattine di birra, 500gr di zucchero in zollette, crostini ricoperti di zucchero, 3 scatolette di tonno. Spendo appena 14 Euro.
Trovo il Camping Naverniemi all’uscita della cittadina ed in riva ad un fiume. Le zanzare sono già qui ad aspettarmi e mi danno il loro benvenuto mentre cerco di piantare la tenda.
Solite operazioni di routine: doccia, bucato, cena, un po’ di lettura e …RIPOSO!
VENERDI’ 07 Giugno
Da IVALO a SODANKYLA
km. 167,29 [858 tot], tempo impiegato 9:03
Stamattina mi sveglio con una folata di vento che scuote la tenda. Dito bagnato fuori: viene da Sud. Le prospettive non sono le migliori
Parto non molto sereno, mi viene l’ansia al pensare che dovrò fare 140 km per arrivare al prossimo campeggio. I primi km sono durissimi e non riesco ad andare oltre 15 kmh.
Mentre sono immerso in questi pensieri vedo un cartello con su scritto “SODANKYLA Km.162” .
Ben 27 km in più di quelli calcolati nei miei appunti! L’unica speranza che mi rimane è di trovare un campeggio non segnalato sulle carte strada facendo…
Comincio a pensare che il sito dove ho predisposto le tappe sia alquanto approssimativo: i rilievi non sono corretti, ora anche i km non corrispondono, pur essendoci un’unica strada da percorrere.
Ne incontro uno dopo una cinquantina di km ma è troppo presto per fermarmi e vado oltre.
Passati i 130 km inizio ad avere le ginocchia a pezzi. Il vento a raffiche sicuramente ne è il responsabile. Le gambe non riescono più a spingere. Imparo una tecnica nuova che utilizzerò anche in futuro: quando tira la raffica è inutile forzare, conviene tenere le gambe morbide e aspettare che si calmi.
Se penso che qualcuno mi aveva detto che la Finlandia era pianeggiante… e invece il mio Garmin mi segnala che in meno di una settimana ho già superato l’altezza del Monte Bianco.
Mi fermo due volte e mangio le ultime due barrette rimaste con la speranza che interagiscano sulle gambe.
Arrivo a SODANKYLA che sono le 19,00 passate e fortunatamente trovo il classico Supermercato K ancora aperto.
Compro 1 lt di succo di frutta mela+mango (che mi scolerò tutto appena fuori), una birra da 0,66, 3 banane e 300gr di prosciutto per un totale di 8,16 Euro.
Il Camping Ninivella è appena fuori dalla cittadina. Solite operazioni e solite zanzare. Stasera ceno con tortellini, 100gr di prosciutto, pane ai cereali e una banana, il tutto innaffiato da una sontuosa birra, poi penso di essermi guadagnato il meritato riposo.
SABATO 08 Giugno
Da SODANKYLA a ROVANIEMI
km. 132 [1014 tot], tempo impiegato 6:40
Mi sveglio alle 5.00 italiane. Perla prima volta ho la condensa all’interno della tenda segno che la temperatura esterna stanotte è scesa parecchio. Faccio colazione nella cucina del campeggio e approfitto per ricaricare alla corrente elettrica tutti gli apparecchi che ho con me.
Parto con il tempo buono ma strada facendo si annuvola, tira un po’ di vento e ad una ventina di km da ROVANIEMI inizia a piovere.
Passando vedo che c’è una svolta per “Santa Claus” e “Artic Circle” ma piove forte e decido di proseguire per arrivare al campeggio di Rovaniemi (Ounaskoski Camping).
Lo trovo con facilità seguendo le indicazioni, è molto bello e anche molto caro (21,50 Euro, quasi il doppio dello standard). Mi piazzo sotto un grande albero che mi ripara mentre provvedo al montaggio della tenda.
Quando smette di piovere decido di tornare indietro con la bici “Light” come l’ha chiamata il gestore del campeggio all’uscita mentre mi gustavo un caffè bollente al bar (1,60 E). In fondo il caffè non costa più che in Italia perché te ne prendi un tazzone pari ad almeno 10 tazzine e ci vogliono almeno 4 zollette di zucchero per addolcirlo.
Arrivo al Villaggio di Santa Claus dove passa anche il Circolo Polare Artico e faccio qualche foto.
Rientro a ROVANIEMI che sono passate le 18.00 e scopro che i Supermercati al Sabato chiudono alle 18.00.
Stasera cena magra: niente birra, né prosciutto e la pasta che mi rimane non è sufficiente per due giorni, ma rimando il problema a domani.
Dimenticavo: ora la notte per qualche ora è buia
DOMENICA 09 Giugno
Da ROVANIEMI a KEMINMAA
km. 111,70 [1125 tot], tempo impiegato 5:20
Partenza da ROVANIEMI alle 6.00. La strada è abbastanza piatta e posso tenere una velocità di rispetto. Qualche goccia di pioggia mi fa continuamente vestire e svestire.
Devo tenere la maglia a manica lunga perché la temperatura è abbastanza fresca.
Trovo il Supermercato K e faccio un po’ di spesa: pasta Barilla, thè, 3 banane, scatole di tonno, 1 pacchetto di biscotti, 300 gr di prosciutto, 2 tavolette di cioccolata alle nocciole, e una birra da 0,50 (14 E).
Alle 13.00 mi fermo a mangiare, poi proseguo fino all’incrocio dove dovrei trovare le indicazioni del campeggio indicato sul sito di Track4bikers ma niente. Il navigatore mi porta in una stradina ma di indicazioni non ce ne sono e dopo un centinaio di metri arrivo in un prato con una casa. Dall’aspetto mi pare di capire che forse qualche anno fa quel prato era un campeggio ma ora non più.
Torno sulla strada principale (la Rovaniense) e chiedo informazioni ad una signora vicino ad una casa ma non conosce campeggi in zona.
Proseguo e rivolgo la stessa domanda ad un podista che mi dice che a circa 11 km c’è un campeggio in una fattoria ma non sa se sia già aperto.
Finalmente lo trovo. E’ un grande complesso con un ippodromo, un albergo ed un bar nella parte destra ed a sinistra una casa colonica con un grande prato dove sono parcheggiati esclusivamente dei camper.
Il gestore mi fa piazzare ugualmente la tenda. C’è un bel sole e mi sdraio un po’, contento di aver trovato qualcosa da mangiare prima ed ora anche il posto per dormire. Ma la mia felicità dura poco perché arrivano nuvoloni e dopo una mezz’ora inizia a piovere a dirotto ed il prato si trasforma subito in un laghetto.
La tenda all’interno tiene ma per uscire devo infilarmi le infradito per non inzuppare le scarpe da bici. Ceno nella cucina che c’è nel fabbricato in muratura dove ci sono anche i bagni, le docce e la sauna (per la prima volta gratis).
LUNEDI’ 10 Giugno
Da KEMINMAA a OULU
km. 125,11 [1.250 tot], tempo impiegato 5:50
Stanotte tanta pioggia. Alle 5.00 non sta piovendo e approfitto velocemente per smontare e caricare ma non ne ho il tempo ed inizia di nuovo a piovere a dirotto
Faccio colazione al bar del campeggio con caffè e una pasta enorme (2 Euro molto economica).
Parto tutto imbardato antipioggia e devo viaggiare a velocità ridotta perché al bordo strada c’è parecchia acqua e devo anche cercare di non sudare, benché indosso materiali tecnici in goretex.
Arrivo sul Mar Baltico e le nuvole iniziano a diradarsi. Per tutta la mattina metto e tolgo l’antipioggia in quanto piove, smette, esce il sole e poi ricomincia a piovere. Sbaglio anche strada perché le indicazioni portano tutte su una superstrada interdetta alle bici.
Alle 12.30 trovo un Supermercato K ma non ha il pane solito. Compro una birra LAPIN, una tavoletta di cioccolato, pane nero, una pasta (salata), crostini dolci, 3 banane e prosciutto (11 E). Vedo che non tutti i Supermercati K hanno gli stessi prezzi e gli stessi prodotti. Finora il più conveniente è stato il Supermercato SALE sulla Rovaniense.
Pranzo con una banana e cioccolata con il pane.
A fine giornata posso dire che è andata abbastanza bene perché il rapporto tra le ore sotto la pioggia e quelle all’asciutto è stato a favore di queste ultime.
Alle 15.30 trovo il Camping NalliKari direttamente sul mare. C’è finalmente un bel sole e, montata la tenda vado subito a vedere la spiaggia.
L’aria è troppo fresca per svestirmi ma vedo che in lontananza c’è gente che fa il bagno, incredibbbbile!
MARTEDI’ 11 Giugno
Da OULU a PYHAJOKI
km. 117,50 [1.368 tot], tempo impiegato 5:30
Notte un po’ movimentata: mi sono svegliato un paio di volte perché sentivo gocciolare. Stamattina, invece, si è messo a piovere forte proprio in concomitanza con la sveglia.
Così prima faccio su tutto, piego la tenda prima che si inzuppi del tutto, carico la bici e poi vado nei bagni a sistemarmi ed a fare colazione. Ora mi sto attardando perché ho messo sotto carica un po’ di apparecchi elettrici e fuori… può solo migliorare.
Non riuscirò oggi a fare i 183 km del programma con un tempo simile. Credo che spezzerò in tre tappe le due tappe lunghe programmate, così non arriverò a Turku di domenica.
Parto, giornata freddissima perché il vento sta soffiando da NordOvest ma non mi sta aiutando perché mi arriva di fianco e mi fa solo sbandare. Tengo il vestiario antipioggia per quasi tutto il tempo.
Poi gli ultimi 30 km il vento cambia di direzione e smette anche di piovere, ora mi sento spingere e posso anche svestirmi dall’antipioggia.
Arrivo a PYHAJOKI e decido di fermarmi al locale campeggio. Subito faccio una doccia caldissima, quasi da ustione per compensare tutto il freddo acquisito oggi, poi un thè bollente perché anche lo stomaco si vuole riscaldare.
Oggi avrei voluto arrivare fino a KALAJOKI (altri 27 Km) ma il campeggio di Kalajoki è un po’ fuori mano rispetto alla strada da percorrere e la voglia di scaldarmi ha preso il sopravvento.
Domani dovrei arrivare a KOKKOLA (100 km circa) e dopodomani a VAASA (120 km circa).
Spero tanto che il tempo mi aiuti!!
MERCOLEDI’ 12 Giugno
Da PYHAJOKI a KOKKOLA
km. 104,08 [1.472 tot], tempo impiegato 4:40
Dormito veramente sodo e… meno male della sveglia!!
Stamattina fa un freddo becco tanto che indosso la berretta e i guanti pesanti appena esco dal campeggio: ancora il vento del Nord il protagonista.
Pedalo una bell’ora per riscaldarmi ma poi ho bisogno di un bel caffè bollente. Mi fermo a KALAJOKI in un KiosKo (qui le K le mettono dappertutto). Caffè orrendo. Quattro chiacchiere con un ragazzo che sta scaricando della merce che dice di non sapere l’inglese perché piuttosto di andare a scuola ha preferito andare a lavorare. Riusciamo lo stesso a colloquiare ed a me fa molto piacere perché in Scandinavia ho constatato che è raro trovare qualcuno che si ferma un attimo a parlare.
Un’altra cosa che si nota in questo Paese è la scarsa disoccupazione giovanile: ci sono giovani dappertutto, ai supermercati tutte ragazze, alle reception dei campeggi, sulle strade quando ci sono i lavori a dirigere i sensi unici sono sempre ragazze, ora anche l’autista giovane; ma mi viene un dubbio: e quelli anziani dove sono? Saranno in pensione?
E’ da poco passato mezzogiorno e mi fermo al solito Supermercato K. Compro 150 gr di prosciutto, una birra grande, un dolce che si chiama Suklaahippu-kakku e 2 banane (8 E.).
Trovo due panchine davanti ad un cimitero e decido di sfruttarle per il pranzo, comodamente seduto ed al riparo dal vento. Mi faccio i panini e noto lo stupore della gente che passa per andare a visitare i propri cari ma … bocche cucite!
I cimiteri finlandesi sono completamente aperti; questo ha una staccionata di legno ed un ingresso dove si può entrare anche con i mezzi. Le tombe sono tutte a terra.
Riparto e arrivo a KOKKOLA abbastanza presto.
Alla reception del Camping la ragazza mi consiglia la tessera del Camping Club (16 E.) che mi farà risparmiare su tutti i campeggi ad iniziare da questo (11 E. contro i 15). Mi dice che, se l’avessi avuta prima, ora sarebbe già stata ripagata. Poi è molto più facile registrarsi alle reception dei campeggi perché ora i miei dati sono in linea sul sito. In effetti in tutti i campeggi finora passati mi hanno chiesto se avevo una carta ma nessuno è stato gentile come la ragazza appena conosciuta.
Doccia caldissima mentre qualche goccia di pioggia mi inumidisce la tenda.
Poi cena nella cucina del camping che ho di fronte alla tenda.
Dimenticavo: il campeggio è bellissimo!!!!
GIOVEDI’ 13 Giugno
Da KOKKOLA a VAASA
km. 132, [1.604 tot], tempo impiegato 6:10
Colazione nella bellissima cucina del campeggio e parto con un po’ di vento da sud che solo in pianura mi dà veramente fastidio.
Come sempre trovo il supermercato dove compro da mangiare per il pranzo e faccio scorta per la sera.
Arrivo a VAASA e la scopro bellissima.
Pedalo con piacere nel centro storico della città che è una vera chicca, con la bici passo nelle aree pedonali e mi godo i giardini, i palazzi storici e altro al di fuori del caos che può avere una grande città.
Mi avvio verso il campeggio che è un po’ fuori, su un’isola e arriva un forte scroscio di pioggia, ormai mancano pochi km e mi metto solo la giacca antipioggia. Devo però passare su un lungo ponte che collega l’isola alla terraferma e qui il vento unito alla pioggia mi infradicia completamente.
Nel campeggio cerco di mettere la tenda su una superficie un po’ in pendenza per evitare che il prato diventi un lago.
Piove tutta la notte e al mattino per la prima volta sotto il materassino è tutto bagnato, così anche sotto le borse.
VENERDI’ 14 Giugno
Da VAASA a KRISTINESTAD
km. 113, [1.707 tot], tempo impiegato 6:30
Oggi giornata terribile, di quelle che ti fanno passare la voglia di continuare!!
Il buongiorno del mattino è con la tenda bagnata sia fuori che dentro. E continua a piovere!
Incontro due italiani nella cucina del campeggio mentre faccio colazione; uno ha sposato una finlandese e vive in Italia ed ora è qui per passare un periodo di vacanza con i parenti; l’altro è un camperista che è in viaggio per Caponord.
Dopo 14 giorni mi fa impressione poter parlare in italiano con qualcuno.
Parto. Vento e pioggia la fanno da padroni per tutto il giorno e ho il morale a terra.
Arrivo a KRISTINESTAD e trovo il Camping Bocholms: è stupendo, il migliore fino ad oggi|
SABATO 15 Giugno
Da KRISTINESTAD a RAUMA
km. 156,73, [1.873 tot], tempo impiegato 7:40
Appena accendo il telefono mi trovo un’infinità di messaggi di incitamento a continuare. Ieri avevo inserito sul sito YOUPOSITION.IT alcuni pensieri negativi…
Non pensavo di avere tanti sostenitori!!!
Questo mi ha dato una forte carica psicologica (grazie amici!): Puoi avere la bici di 7 kg o di 55 kg, le gambe superllenate ma quando la testa si disconnette tutto diventa difficile, insormontabile e la fine del viaggio è in agguato
Parto con destinazione PORI e strada facendo sento che le gambe sono nervose. C’è vento laterale ma riesco a tenere una bella media.
Mi fermo per mangiarmi un panino e do un’occhiata alla mappa. Sono in forma e decido di andare oltre di 48 km. Influisce su questa decisione anche il fatto che a PORI il campeggio è parecchio fuori mano rispetto all’itinerario: PORI è a 12 km dalla strada principale e UUSIKAPUNTI è più distante ancora. Punto su RAUMA.
Arrivo che sono quasi le 19.00. Il campeggio è enorme, sul mare e con insenature da tutte le parti. C’è un porticciolo con un veliero grandissimo ancorato.
Tutto il resto, ad iniziare dai servizi, lascia a desiderare. C’è la sauna gratis ma oggi è sabato ed il campeggio è pieno di gente, troppa gente.
Un gruppo di ragazzi fa casino in una tenda vicina alla mia, uno è ubriaco perso. Incomincio a pensare che sarà difficile dormire con questo vicinato.
Alle 23,30 arriva la sicurezza del campeggio e si porta via (nel vero senso della parola) il ragazzo, gli altri ragazzi si calmano immediatamente, torna la pace tra le tende. SI DORME!
Dimenticavo: domani le previsioni danno pioggia per la seconda metà del giorno.
DOMENICA 16 Giugno
Da RAUMA a TURKU
km. 106,30, [1.980 tot], tempo impiegato 6:00
Tutto procede ene fino alle 12,00 poi, come previsto dal meteo, inizia a piovere. Non sono nuvole passeggere ma è tutto coperto, nubi molto basse che scaricano e la strada diventa un torrente.
Anche l’antipioggia Goretex dopo un paio di ore non tiene più; la ruota anteriore butta su acqua sulle scarpe, i camion, benché passino abbastanza distanti, mi spruzzano acqua fino in testa. Trovo una pensilina di una fermata di autobus e mi metto al riparo per mangiarmi un panino senza la minima speranza che la pioggia si calmi. Dopo un po’ inizio a raffreddarmi e allora decido di cambiarmi la maglia bagnata con una asciutta e più pesante. In queste condizioni credo sia meglio sudare che raffreddarsi.
Inizio ad avere dolori al ginocchio sinistro e devo rallentare un po’ l’andatura.
Finalmente arrivo a TURKU ma il Camping è a SAARONNIEMI, ad una decina di km dal porto, all’estremità di una penisola. Mi registro, pago (17 E.) e mi butto ancora vestito direttamente sotto la doccia bollente.
Poi sistemo la tenda su un terreno con una discreta inclinazione (stanotte dovrò legarmi per non scivolare dal materassino!). Finalmente esce un raggio di sole e vado al market del campeggio a farmi una birra e un po’ di spesa.
Incontro un ciclista tedesco che mi racconta la sua vita ed i suoi viaggi. Anche lui è da un paio di settimane in Finlandia e come me non ha trovato, nella popolazione locale, persone con cui scambiare qualche chiacchierata. Lo trovo poi a cena nella cucina del camping e mi invita a sedermi al suo tavolo. Altra chiacchierata (purtroppo per me, lui ha un inglese molto fluente ed io faccio un po’ di fatica a comprendere tutto ciò che mi dice).
Poi a letto presto perché domani il traghetto parte presto e la sveglia suonerà alle 4,30.
LUNEDI’ 17 Giugno
Da TURKU a STOCCOLMA
km. 25,80, [2.006 tot], tempo impiegato 1:30
La sveglia suona all’ora fissata e mi alzo senza fatica. Oggi lascerò la Finlandia ed entrerò in Svezia con la speranza di trovare il cielo e la gente più aperti.
Faccio su tutto e vado a fare colazione nella cucina del campeggio e chi trovo? Il ciclista tedesco che mi aspetta!
Non riusciva più a dormire ed è venuto (alle 4.30!) a fare quattro chiacchiere.
Purtroppo vado di fretta e non riesco a seguire molto i suoi discorsi. Mi dispiace ma non posso assolutamente perdere la nave. Esco dalla cucina, appena il tempo di chiudere la tenda e restituire il numero alla reception ed ecco che inizia a PIOVERE!!
Eppure ieri sera ho guardato le previsioni meteo e non prevedevano maltempo, così ho messo via tutto il vestiario antipioggia.
Mi attardo un po’ e devo accelerare l’andatura. Il ginocchio inizia a puntare ma devo fare solo una decina di km e poi avrò tutto il giorno per spalmare pomate. In compenso faccio una bella sudata perché la pioggia è intermittente ed io non ho il tempo di vestirmi e rivestirmi, quindi tengo addosso l’antipioggia.
Arrivo al porto che la nave è appena arrivata e sta scaricando una marea di gente.
Lascio la bici legata ad un cancello e vado dove c’è la biglietteria passeggeri. C’è molta coda e quando arriva il mio turno mi dicono che con la bici non mi possono fare il biglietto ma devo passare dal varco delle autovetture.
Il tempo è tiranno. Trovo con un po’ di fatica l’ingresso del varco autovetture ed è come un casello autostradale: due file di macchine e ricomincia a piovere. Sorpasso tutte le auto in fila e mi vado a riparare sotto la pensilina della biglietteria un po’ distaccato dalle file per non dare l’impressione di voler passare davanti a tutti (passerò dopo la macchina che era ultima al mio arrivo). Ma un automobilista mi dice di passare ed io sono un po’ imbarazzato lo ringrazio e faccio il biglietto (14 E.).
Salgo in nave per una salita ripidissima, mozzafiato.
Partenza precisa alle ore 8,45 locali (in Svezia ci sarà l’orario come in Italia, un’ora in meno della Finlandia).
Il viaggio è confortevole, mi siedo di fronte ad un bar-self service. Consumo un caffè con una pasta e verso mezzogiorno un panino con una birra.
La nave fa scalo in un isola, poi alle 19,00 arriva al porto di STOCCOLMA.
La capitale della Svezia è bellissima, piena di canali, isolotti e completamente servita da piste ciclabili. Arrivo al campeggio che avevo nel mio programma ma non riceve tende: è un’area di sosta esclusivamente per camper.
Devo percorrere altri 9,5 km per arrivare a BREDANG dove c’è un altro camping. Imposto il navigatore per uscire da STOCCOLMA e, come al solito, mi fa passare in tutte ciclabili e alcune strade sterrate ripidissime.
Il campeggio è affollatissimo e ci sono anche più di un paio di equipaggi (tipo accampamento); le donne hanno un costume mai visto fino ad ora (mi confermeranno poi che sono girovaghi).
Piazzo la tenda sotto un grande albero e accanto alla cucina del camping che in questo caso è all’aperto.
Domani la sveglia sarà alle 6,30 ed arriverò a Stoccolma con la metropolitana che è a 300 mt dal camping.
MARTEDI’ 18 Giugno
STOCCOLMA
La temperatura è cambiata e prima della sveglia ho scostato il sacco a pelo per il caldo. Esco dalla tenda ed è proprio una bella giornata con un sole splendido, quindi prima di partire farò il bucato!
La soluzione della tenda tra due piante si rivela ottima sotto tutti gli aspetti.
Devo prendere la metropolitana per Stoccolma ma non ho ancora cambiato in moneta locale, la Corona Svedese, abbreviata SEK. 10 SEK equivalgono a circa Euro 1,15.
Il biglietto della metro costa 36 SEK a tratta (4 E.).
Fuori dalla stazione trovo un chioschetto e prendo un cornetto con un caffè e pago con la carta di credito anche il ticket della metro. Scoprirò, poi, che la carta di credito è il modo usuale di pagare, anche per qualche semplice spicciolo. Tutti hanno l’inseritore rivolto dalla parte del cliente e questi lo fanno in automatico quando compare la cifra del totale sul display.
Comunque arrivato a Stoccolma prelevo 500 Sek (58 E.), non sono molti ma per le piccole spese vanno bene.
Stoccolma è una città stupenda. Gamla Stan è l’isoletta dove c’è il vecchio centro storico, il Palazzo Reale, il Parlamento, ed un paio di chiese di cui una tedesca ed il museo dei premi Nobel. Ovviamente negozietti per turisti a gogo.
Poi vado a vedere il Palazzo dove vengono consegnati i Premi Nobel (Stockholm Concert Hall) e lungo il percorso visito anche la Chiesa di Santa Clara.
Cammino fino alle 13,30 poi vedo un po’ di nuvoloni in arrivo. Penso che quello che ho visto, seppur in minima parte, mi possa bastare e mi incammino verso la metropolitana.
Arrivo al campeggio ed il bucato è tutto asciutto. I nuvoloni sono stati soltanto un falso allarme.
Compro al supermarket del campeggio delle polpettine di carne, giusto per cambiare un po’ il menù ed assaggiare qualcosa di locale, veramente squisite.
MERCOLEDI’ 19 Giugno
Da STOCCOLMA a NYKOPING
km. 116,67, [2.122 tot], tempo impiegato 6:30
Giornata ventosa. Sveglia alle ore 5,30. Alle 7,00 sono sulla bici. Il navigatore ad un certo punto è impazzito: continuo a girare per i sobborghi di Stoccolma senza trovare la strada per Nykoping. Il problema è che tutte le indicazioni stradali portano sull’autostrada a tre corsie che è interdetta alle bici. Ci sono un mucchio di piste ciclabili ma il mio navigatore ne conosce soltanto una piccola parte e… giri pazzeschi!
Per fare 20 km impiego più di due ore, finalmente riesco a trovare una via di uscita ma è un saliscendi continuo: le ginocchia iniziano a dolere. Pensare che la massima altura non supera i 40 mt sul livello del mare all’arrivo il dislivello totale sarà di 810 mt.!
Finalmente arrivo a NYKOPING ma il campeggio dista circa 10 km. Di nuovo un paio di saliscendi e alla fine una discesa al 9% prima del campeggio. Domani mattina a gambe fredde sarà veramente dura.
Questo assaggio della Svezia non mi entusiasma molto: il vento da sud a raffiche e tutti questi saliscendi se persistono nei prossimi giorni mi faranno ridurre drasticamente le tappe.
Arrivo al campeggio e mi prende lo sconforto: è il peggior campeggio che finora ho trovato. I servizi sono veramente orrendi: non hanno lo scarico ma un grosso contenitore sul quale è fissata la tavoletta del water; niente sciacquone ed altri dettagli che ora voglio evitare. Fortunatamente ci sono le docce calde e confortevoli ed è proprio questo dettaglio, assieme al bungalow uso cucina a mia completa disposizione che mi hanno fatto decidere di piantare la tenda (stavo, infatti, optando per il campeggio libero nel bosco adiacente)
Stasera ho sentito casa ed ora sono un po’ giù di morale ma sono troppo stanco ed il sonno mi aiuterà. Inizio a sentire il ticchettio di gocce di acqua sulla tenda: PIOVE!
GIOVEDI’ 20 Giugno
Da NYKOPING a LINKOPING
km. 130,62, [2.253 tot], tempo impiegato 7:10
Giornata soleggiata ma sempre con vento da SW.
Oggi le gambe, dopo il trattamento Voltaren di ieri sera, vanno abbastanza bene.
Ad ABY trovo un Supermercato KOOP e faccio una grande spesa, compreso un altro tubo di Voltaren. Alla cassa infilo la carta di credito nell’inseritore e mi chiedono per la prima volta la carta di identità. La esibisco ma mi dicono che “doesn’t work” non opera. Consegno il bancomat e questa volta va bene. Esco fuori e mi trovo il messaggio della carta di credito con il pagamento effettuato: in poche parole mi hanno fatto pagare due volte!
Entro cercando di mantenere la calma e chiedo del direttore che è alla cassa adiacente a quella che ho pagato e quindi aveva assistito alla scena precedente. E’ una donna. Gli mostro la carta di credito con il messaggio sul telefonino e la carta di debito con lo scontrino. Lei mi dice che è dispiaciuta ma non può restituirmi l’importo, sarà stornato dalla carta di credito dalla contabilità del supermercato. La soluzione prospettatami però non mi piace affatto ed inizio ad alterarmi un po’, ma la signora si mette una mano sul petto e mi dice con autorevolezza “le assicuro io che sarà così”. Questo atteggiamento mi ha colpito al punto tale di decidere di desistere e fidarmi (forse in Italia non so se avrei avuto la stessa reazione).
Riparto e dopo qualche chilometro incontro Giovanni, uno svedese che ha sposato una salernitana e parla abbastanza bene il dialetto della moglie. Bici da corsa Bianchi, mi affianca, vede la bandiera italiana ed iniziamo a colloquiare. E’ il suo primo giorno di ferie e domani partirà per l’Italia. Gli dico che oggi sono diretto a LINKOPING e lui allora mi accompagna per 40 km facendomi fare strade molto belle a livello paesaggistico e non solo, ci è capitato di vedere addirittura un cervo maschio in una radura che lui non sapendo come si dice cervo né in inglese né in italiano ha chiamato “papà di Bambi”
Devo dire che oggi questo incontro mi ha fatto un po’ cambiare idea sulla freddezza di questi popoli ma… sarà un cambiamento dovuto alla moglie?
Sta di fatto che per non farlo soffrire troppo ho tirato questi 40 km oltre le mie forze e ora che ci siamo salutati cerco di sciogliere le gambe per questi ultimi 12 km.
Arrivo a LINKOPING ed il Glyttinge Camping è fuori dal centro abitato. Attraverso una vasta zona dove ci sono parchi, attrezzature sportive, tante piste ciclabili. Finalmente il Campeggio abbastanza grande e con un solo blocco servizi, peraltro molto funzionali.
Cena a base di tortellini bolognesi conditi con una scatoletta di tonno, due uova strapazzate al tegamino e una banana. Poi, spalmata di Voltaren alle ginocchia e un bel sonno ristoratore.
VENERDI’ 21 Giugno
Da LINKOPING a VIMMERBY
km. 101,71, [2.355 tot], tempo impiegato 5:10
Tra le altre cose che mi aveva detto Giovanni c’è quella che oggi è festa per gli svedesi: è il SOLSTIZIO D’ESTATE che chiamano “MIDSOMMAR”. Ponte fino a Lunedì.
Mi sveglio ed il doppio telo della tenda è tutto bagnato, dentro e fuori. Tanta umidità notturna.
Solita routine mattutina oramai più che collaudata; partenza ore 7,30.
Il GPS questa volta fa egregiamente il suo dovere e mi porta immediatamente sulla direttrice per Vimmerby.
Soliti saliscendi ma non eccessivamente ripidi. Il vento non manca ma è fastidioso soltanto durante la raffica.
Dopo 30 km mi fermo per un breve spuntino, faccio altri 30 km e trovo una stupenda area vicino ad un laghetto. Decido di fare pranzo.
Verso mezzogiorno il sole sparisce ed il cielo si fa scuro. Cerco di andare più veloce per superare dei grossi nuvoloni che corrono sopra di me carichi di pioggia.
A 10 km dalla meta inizia a piovere. Mi infilo solo il giubbino ma dopo pochi minuti inizia a diluviare e mi devo infilare anche i pantaloni e le scarpe antipioggia.
Attraverso VIMMERBY e nonostante la pioggia in un parco c’è una infinità di gente con i bambini, forse una festa. E’ il paese di “Pippi Calzelunghe” che qui chiamano “Astrid Lindgrens Varld”
Arrivo al Vimmerby Camping: non ha il wifi, non ha birre, non ha bombole del gas, c’è pochissimo segnale telefonico, in compenso è il più caro che ho incontrato.
Mi piazzo sotto un grande albero dove il terreno sembra un po’ più asciutto. Purtroppo il pavimento della tenda inizia ad assorbire qualche chiazza d’acqua, specialmente sotto al materassino.
Stasera penne al tonno, uova strapazzate, birra e banana (come al solito).
SABATO 22 Giugno
Da VIMMERBY a VAXJO
km. 132,11, [2.487 tot], tempo impiegato 7:20
Anche stamattina il vento forte inizia a scuotermi la tenda. Non faccio in tempo ad uscire dal campeggio che già una pioggerellina mi prepara psicologicamente per la giornata che prevede una tappa abbastanza lunga.
Poi smette di piovere ma mi accompagna un nuvolone gonfio proprio sopra la mia testa che ogni tanto mi segnala la sua presenza con qualche goccia.
Il vento ormai ho imparato ad affrontarlo e facendo in modo di non forzare sulle ginocchia.
Alle 11,30 arrivo a VIRSERUM e devo passare a salutare per conto di un amico un gestore di un hotel che è originario di Asti.
Il pomeriggio prosegue ma 15 km prima dell’arrivo il nuvolone decide che è ora di svuotare il suo contenuto.
Tutto sommato, comunque, sono felice perché dal buongiorno di stamattina, che mi aveva un po’ demoralizzato, ho comunque trascorso una giornata abbastanza buona e 15 km sotto la pioggia forte ci possono anche stare.
Arrivo alla reception del Camping Evedal di VAXJO talmente inzuppato che non mi fanno neppure fare la fila. Purtroppo non ci sono posti al riparo da piazzare la tenda e appena finite le operazioni di montaggio, già dal pavimento della tenda inizia ad entrare acqua. Non ce la fa proprio più (come il sottoscritto) di prendere acqua e mi sa che l’impermeabilizzazione se n’è proprio andata.
Dovrò affidarmi al materassino e alle borse della bici che sistemo tutte attorno per evitare che il sacco a pelo scivoli nel bagnato.
L’acce
Commenti
Post a Reply to marco zoffoli cancel reply
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marco.zoffoli
Mi pare il testo sia interrotto… forse è un po troppo lungo per lo spazio concesso dal sito? (azz, visto nelle note ad inizio pagina)
In effetti pur essendo assai interessante per tutte le note è piuttosto prolisso e si fatica a portarlo a termine, io ci sono riuscito quasi.
Mi sorprendo per la sottolineatura dei singoli prezzi.
Però devo dire che si avvertono tutte le sensazioni che hai provato nel viaggio.. per cui “bravo”; è una buona cosa saper trasmettere attraverso la scrittura.
Le tappe sono molto lunghe, personalmente non conosco le zone scandinave in particolare verso Capo nord, forse i paesaggi sono monotoni per lunghi tratti?