
IRON CURTAIN TRAIL
GIORNO DOPO GIORNO
2 luglio volo aereo Milano Oslo Kirkenes
La sera all’aeroporto ci viene a prendere un amico Servas e ci ospita a casa sua. Dopo i rituali convenevoli e la cena monto la bicicletta nel cortile di casa sua ma c’è qualcosa che non quadra……. il sole è ancora alto nel cielo ma è già mezzanotte passata. Assisto così al mio primo sole di mezzanotte che sfasa però i miei bioritmi, o vuoi l’eccitazione o vuoi la stanchezza fatto sta che non sento sonno per niente ed infatti tutta la notte rimango sveglio anche perchè nel grande nord non usano le tapparelle ma solo una leggera tenda.
3 luglio Kirkenes -Grense Jackobselv- Kirkenes Km 120
Dopo la visita non troppo entusiasmante di Kirkenes con l’amico Bernd partiamo per la punta più occidentale della penisola di Kola ed arriviamo a Grense Jackobselv, oltre c’è il mare di Barents e nel luogo esatto dove iniziava la cortina di ferro ora c’è solo una minuscola chiesetta ed uno scalcinato cartello scritto in russo che presumibilmente avverte delle restrizioni da rispettare. Torrette armate di guardie russe da una parte e norvegesi dall’altra controllano con molta rigidità che nessuno varchi i confini clandestinamente o anche solo per stupidità. A parte i militari l’area è completamente disabitata per cui decidiamo di tornare indietro anche se sono già quasi le nove di sera ed il sole alto inganna ancora una volta i miei bioritmi. Fortunatamente le buste liofilizzate di mamma Knorr ci hanno aiutato perchè non si trova cibo per tutto il percorso che si snoda fra vallate incantevoli e selvaggie. All’andata il forte vento in spalla ci ha aiutato non poco nei ripidi e sterrati saliscendi ma al ritorno…….Campeggio libero.
4 luglio Kirkenes – Sevettijarvi Km 101
Il cielo è limpidissimo e azzurro ma con un fortissimo vento contrario. Il paesaggio è quello tipico della penisola scandinava, un nastro d’asfalto che attraversa dolci colline ricoperte di boschi di abeti e betulle. A Neiden, sul confine finlandese il mio compagno di viaggio rompe la ruota posteriore per cui in autostop torna a Kirkenes in cerca di un meccanico. Dopo un paio d’ore ritorna sempre in autostop cosi continuiamo tranquilli a pedalare per laghi e foreste fino ad un supermarket dove acquistiamo cibo di scorta perchè ci hanno detto che ci sarà il niente per un centinaio di km . Campeggio libero.
5 luglio Sevettijarvi- Inari Km 117
Le dolci colline diventano ripidi saliscendi e il freddo, la pioggia ed il forte vento contrario non mi fanno apprezzare più di tanto la natura ancora risparmiata dal progresso. Arriviamo bagnati ed esausti ad Inari. Il solo sguardo negli occhi come gesto di intesa ci fa propendere per un B&B anche se abbastanza dispendioso.
6 luglio Inari-Ivalo-Peuraasuvanto km142
Partiamo sotto un freddo e pallido sole ma poco dopo ricomincia a piovere. L’aqcua ci accompagnerà per tutta la mattina. Sosta ad Ivalo e nel frattempo ricomincia il forte vento contrario che libera il cielo dal maltempo e ci regala un tiepido sole che fa ben sperare. Cominciano ad apparire le renne, a volte solitarie a volte in piccoli gruppi. Si muovono lentamente ed incuranti del traffico; a me, sinceramente, sembrano tutti pecoroni! Una renna arrapata “zompa” addosso ad una sua compagna per cui tutto il traffico si blocca, qualcuno divertito scende dall’auto e cerca di distrarre il focoso amante ma lui del coitus interroctus non ne vuole sapere, incurante e senza vergogna finisce tranquillamente il suo sfogo amoroso. Quel che mi ha stupito però è che nessuno si è incazzato, qui la fretta non esiste……si aspetta! Campeggio attrezzato.
7 luglio Peuraasuvanto – Sodankyla- TanhuaKm 116
Oggi il paesaggio non è cambiato per niente e lo splendido sole che filtrava dai fitti rami dei boschi ha reso il percorso ancora più suggestivo. Il forte vento in spalla ci ha fatto volare e siamo arrivati prestissimo. Dopo aver visto il camping optiamo per un hotel.
8 luglio Tanhua- Savukosky-Kelloselko Km 212
Il percorso sta diventando monotono, è sempre lo stesso dei giorni precedenti. A Savukosky, proprio nel cuore del Circolo Polare Artico, vediamo la casa della moglie di babbo Natale ( ma cosa sono,,,separati?) Sempre seguendo la via Carelia arriviamo alla blindata frontiera russa di Lepisto ed iniziamo a scattare foto ricordo…fatto sta che due frontalieri finlandesi di guardia nell’adiacente bosco ci notano e si avvicinano iniziando a chiederci del nostro viaggio. Immediatamente il timore delle foto proibite svanisce e ci intratteniamo con loro per diversi minuti. Pernottamento in B&B
9 luglio Kelloselko – Ruka Km 109
Una ventina di km dopo la partenza ci fermiamo a Salla, una ridente e piacevole stazione sciistica dove visitiamo il primo dei tanti musei della guerra d’inverno e dell’invasione russa. Ripartiamo sotto una violenta pioggia ed un forte vento contrario che ci accompagnerà per i restanti 90 km, la temperatura è di 7° e soffro il freddo, ho le mani intirizzite e quasi non le sento più. A pranzo ci fermiamo per un panino nell’ufficio turistico del parco bioetnologico di Oulanka dove, peraltro, ci riscaldiamo un po e facciamo asciugare i panni umidi. Un sobrio muretto ci indica che proprio qui attraversiamo il confine fisico del Circolo Polare Artico ed entriamo in Europa. Non siamo qui in punizione tanto meno dobbiamo scontare delle pene per cui stasera scegliamo un caldo hotel.
10 luglio Ruka – Kusaamo – Hossa Km 102
Oggi tappa inversamente proporzionale a quella di ieri. Con un tiepido sole ed un forte vento in spalla abbiamo volato. Lasciatoci alle spalle la turistica Kusaamo la Via Carelia segue la strada n. 843 che diventa sterrata per una cinquantina di km ma che comunque si procede velocemente perchè è battuta. Questo stradello nascosto da una fitta vegetazione è ricco di lussuosi cottage estivi decorati molto simpaticamente. Nel primo pomeriggio arriviamo ad Hossa, troppo freddo per le tende per cui anche stasera dormiamo al calduccio in un motel.
11 luglio Hossa – Katiranta – Alavuokki Km 128
Il lungo nastro d’asfalto che taglia in due il fitto bosco, la pioggerellina, il vento contrario ed i saliscendi ridiventano una costante per un centinaio di km. A Katiranta rispunta un pallido sole e visitiamo il Raatten Portii Winter War 1940 museum, poi con una appendice di 18 km di strada sabbiosa e dissestata con corte ma temibili salite (per un paio di volte sono sceso a spingere) arriviamo sul confine russo di Raate
dove nell’edificio di frontiera è raccontata la vita dei frontalieri ai tempi della guerra fredda. Oggi abbiamo superato i primi 1000 km. Ad Alavuokki il minimarket è già chiuso e non c’è assolutamente niente. Un tipo ci rifornisce di acqua e ci indica un luogo attrezzato per i pic nic sulle rive di un argentato laghetto dove potremo piantare le tende. Mamma Knorr con i suoi minestroni ci aiuta ancora una volta.
12 luglio Alavuokki – Vartius – Kummo Km 115
Nel fornito market sul confine russo di Vartius troviamo tutto l’occorrente per una abbondante amatriciana, spaghetti Barilla inclusi. A Kummo dopo la visita di un ennesimo winter war museum alloggiamo in un motel perchè il camping attrezzato descritto sulla guida ha chiuso i battenti. Anche oggi ci ha fatto compagnia qualche sbruffo di acqua e folate di vento incredibili, nelle discese al 10 % dovevamo pedalare. Ancora una volta scegliamo un motel.
13 luglio Kummo – Ilieksa Km 115
Poco dopo Kummo una piccola deviazione ci conduce al memoriale di guerra di Jyrkankosky. Una lunga, dritta e nuova strada che sembra aver devastato una immacolata foresta ci conduce al camping di Ilieksa. La sera siamo ospiti a cena da Amij, una nostra amica Servas di Helsinky che passa l’estate nel suo cottage sul lago Pimellin distante una ventina di km dal nostro campeggio. Un suo amico ci viene a prendere in auto per una serata in compagnia di buon vino e buon pesce non prima però di aver fatto per un paio di volte una caldissima sauna e relativo tuffo nelle gelide acque del lago. Tuttto sommato è una esperienza assolutamente da non perdere.
14 luglio Ilieksa – Hattuwaara Km 98
98 km di nulla assoluto, nè un bar né un market ma due incontri casuali per non rendere monotona questa giornata ventosa. In un piccolo paesino , diciamo quattro case, un tipo ci ha invitato a casa sua per un piccolo ristoro e il pomeriggio lungo un sentiero sterrato ci ferma un uomo e ci racconta in finlandese la storia della guerra combattuta da suo padre (suppongo). Ci congediamo con una stretta di mano e proseguiamo solitari per la nostra strada.
15 luglio Hattuwaara – Ilomantsi – Vartsila Km 113
Anche oggi il nulla assoluto. Ad Ilomantsi troviamo il museo chiuso, dall’apparenza credo per sempre. A Vartsila l’unico B&B con una sola stanza è occupata ma Andrey, il gestore ci permette di piantare le tende nel prato e di usufruire dei servizi igienici, sauna compresa. Non so perchè, o preso in simpatia o impietosito da due infreddoliti sfigati ciclisti italiani la sera ci prepara una tipica cena finlandese e dal suo cappello magico estrae un box da tre litri di vino merlot italiano e giù di bicchieri. Si aggiunge a nostro tavolo il Major, un anziano veterano di guerra che inizia a raccontarci della sua battaglia contro i soviet, preso dall’atmosfera e dai ricordi tira fuori una bottiglia di distillato fatto in casa e giù di bicchierini. Sentendoci debitori nei loro confronti prendiamo il nostro fornellino e giù di caffe Illy italiano. Fatto sta che ci corichiamo alle 3 di notte abbastanza su di giri.
16 luglio Vartsila – Mikkolanniemi Km 116
Al risveglio mi sento un po confuso e stordito. Ci pensa Andrey che ci fa trovare una prima colazione fantastica. Poco dopo la partenza sembra scoppiare il finimondo, un cielo nero con un violentissimo vento contrario ci costringe a fermarci al riparo ma non succede proprio nulla. Ad un bivio dove stiamo consultando la cartina geografica si ferma un automobilista finlandese interessato al nostro cicloviaggio e ci da poi alcune preziose indicazioni. Incontriamo il primo dei tanti cicloviaggiatori sparsi per il mondo, è un padovano che da Lappeenraanta vuole raggiungere Kirkenes. Verso le 7 di sera isolati dalla civiltà scoppia un violento temporale, bagnati fradici suoniamo alla campana di un raro cottage e chiediamo se per favore potremmo piantare le nostre tende nel prato adiacente. La coppia ci ospita nel loro giardino privato riparato da grandi siepi di mirtilli rossi e ci concedono l’uso della loro sauna. La notte piove a dirotto, per evitare il freddo e l’umidità prendo il sacco a pelo e vado a dormire al calduccio della suana, Ermanno invece fa l’eroe e rimane in tenda.
17 Luglio Mikkolanniemi – Parikkala Km 30
Questo tratto di strada sterrata è tutto un saliscendi con brevi strappetti fino al 16 % ed in piu la pioggia torrenziale ci fanno propendere per il treno da Parikkala ad Imatra. Siamo ospiti di Mattij socio warmshower, usufruiamo della doccia, la sauna e della lavatrice per lavare ed asciugare tutto, tenda e sacco a pelo compresi. Nel pomeriggio il cielo si apre e Mattij ci porta alla diga idroelettrica che per i turisti tutte le sere si apre per 15 minuti e fa confluire le sue acque in uno stretto e spettacolare canyon. La cosa inusuale è che il gestore elettrico fa pagare la perdita di elettricità per quel breve periodo ai commercianti del luogo.
18 luglio Imatra – Hammenkyla Km 140
Il paesaggio è progressivamente cambiato, ora molto più aperto con ampie valate coltivate a grano, le renne sono scomparse ed al loro posto pascolano molte mandrie di cavalli e buoi. Non è invece cambiato il meteo, freddo, acqua e vento contro per tutto il giorno. Dopo tanto tribolare troviamo un isolato camping con un caldo bungalow libero e lo prendiamo al volo.
19 luglio Hammenkyla – Kotka Km 72
Stamattina oltre alla solita pioggia abbiamo preso anche la grandine ma gli angeli ci stanno proteggendo. Al riparo in una chiesetta che alcune pie donne stavano allestendo per una festa ci hanno offerto bevande calde e cibo. Gli ultimi 30 km li percorriamo su una bellissima pista ciclabile. A Kotka siamo ospiti a casa di Lea, socia Servas e nel suo meraviglioso cottage sulla riva di un fiume possiamo riprenderci con una calda sauna.
20 luglio Kotka – Porvoo Km 86
La mattina assieme a Lea visitiamo la citta ed il suo parco fluviale attrezzato per attivita ludico motorie, passeggio e picnic. Poi una lunga e noiosa tappa di trasferimento fino a Kotka dove siamo ospiti di Leena. Il tardo pomeriggio visitiamo la città vecchia con le caratteristiche colorate casette sul fiume e la zona termale.
21 luglio Porvoo – Helsinki Km 45
Giornata anonima, una bella pista ciclabile unisce Porvoo alla capitale. Aspettiamo l’ora dell’appuntamento con Peter e Marketta dove siamo loro ospiti.
22 luglio Helsinki
Abbiamo visitato la città tutta sotto l’acqua. Abbiamo anche acquistato i biglietti navali per il trasferimento l’indomani a Tallin. La sera cena italiana con gnocchi al gorgonzola, tagliata di scottona ai pomodorini e un buon rosso del Salento in casa loro.
23 luglio Helsinki – Tallin Km 25
Ultimi giri in bici per Helsinki poi trasferimento in nave a Tallin in Estonia. Pernottamento in un ostello vicino al porto.
24 luglio Tallin
Visita al piccolo ma antico centro storico di Tallin. La città è tutta recintata da possenti mura medievali e l’architettura al suo interno è rimasta pressochè intatta. I tanti siti presenti avrebbero meritato un giorno in più. Pernottamento in ostello.
25 luglio Tallin – Haapsalù Km 120
Come in tutte le grandi cittè dell’est ci siamo incasinati un poco ad uscire. Il forte vento in spalla e la strada piatta come un biliardo ci hanno fatto volare. Il paesaggio ora è cambiato completamente, si attraversano immensi campi coltivati a grano e o foraggio. La strada è piacevole e con poco traffico ed i km passano velocemente. Pernottamento in ostello prenotato da booking la sera precedente.
26 luglio Haapsalù – Parnù Km 118
Nulla di interessante da vedere. Distese di campi coltivati a grano ancora da mietere. Il tempo è decisamente migliorato anche se stasera ha fatto un breve acquazzone ma noi eravamo già al riparo in una camera d’albergo che funge anche da camping. In questo camping con albergo, prenotando con booking abbiamo speso meno che piantare la tenda.
27 luglio Parnù – Ikla Km 70
Bella e piacevole tappa su una strada costiera sul mar Baltico che però raramente si vede perchè un fitto bosco di alberi aghiformi ci divide dalla spiaggia. Ne beneficiano però i nostri polmoni respirando l’intenso odore di aria salmastra. La tappa la finiamo ad Ikla, proprio sul confine lettone, e prendiamo un autobus per raggiungere Riga, distante 120 km, per non perderci la parata dei velieri che stanno facendo il giro del mondo, la “ the tall Ships race Riga 2013 “. La sera ceniamo negli stands del porto accompagnati dai fuochi artificiali. Siamo ospiti di Maria Teresa, una signora bolognese che vive qui per lavoro.
28 luglio visita di Riga
Riga è una capitale a misura di bicicletta, tutta ordinata e con tante piste ciclabili. La visitiamo senza nessun problema con Samuel, il figlio di Maria Teresa.
29 luglio Riga – Roja Km 140
Fino a Jurmala ci accompagna Samuel, poi continuiamo su una piacevole strada che costeggia il mare con il vento in spalla e cielo sereno. Questo era quello che pensavo della Finlandia ma così non fu. Pernottamento in B&B.
30 luglio Roja – Vienspiels Km 128
Tutte le volte che abbiamo avuto il vento a favore immancabilmente il giorno dopo il tempo faceva capricci, ed infatti ha piovuto e anche forte per tutto il giorno. Oggi abbiamo percorso un monotono rettilineo lungo 130 km in mezzo ad un bosco di conifere; una sola curva a sinistra su punta Kolka dove la strada prende verso sud. Vienspiels è un grande porto industriale e la città è molto curata ed abbellita con numerose fioriere e tantissimi parchi giochi per bimbi. Siamo ai 2400 km ed ho voluto cambiare il copertone posteriore della bici. Pernottamento in un comodo hotel per lavare le bici ed asciugare tutti i panni umidi.
31 luglio Vienspiels – Sventoij – Liepaja Km 120
E’ tornato il cielo sereno ma anche il fastidioso vento in faccia. Lunga tappa di trasferimento senza luoghi interessanti da visitare. Pernottamento in camera privata.
01 agosto Liepaja – Klaipeda Km 115
Praticamente la stessa strada di ieri fino al confine lituano di Butinge. A Sventoij entriamo in una bella ciclabile lunga 50 km tutta in mezzo ad un bosco che serve tutti i lidi affacciati al mare. Siamo ospiti per due giorni da Guidas, socio warmshower.
02 agosto Klaipeda – penisola di Neringa – Klaipeda Km 124
I 60 km di ciclabile nell’istmo di Neringa sono tutti in mezzo al bosco e costeggiano in gran parte le famose dune di sabbia, un patrimonio tutelato dall’unesco. Arriviamo fino a Nida ultima cittadina sul confine russo di Kaliningrad. Dall’alto delle dune una interessante vista sulla Death Walley lituana.
03 agosto Klaipeda Vilnius in treno
La mattina all’alba salutiamo Guidas e prendiamo il treno per Vilnius. Il pomeriggio in stazione ci aspetta Toni, altro membro warmshower e rimarremo suoi ospiti per altre due notti.Visita di Vilnius in bici.
04 agosto Vilnius –
Visita di Vilnius. La sera prendiamo un autobus notturno per il trasferimento a Danzica in Polonia.
05 agosto Danzica
Alle 6 di mattino arriviamo a Danzica . Triboliamo fino alle 11 a cercare un meccanico in grado di aggiustare un pedale della bici di Ermanno, poi , con l’aiuto dell’ufficio informazioni troviamo un economico ostello poco fuori il centro. Senza perdere tempo ritorniamo in citta per la sua visita. Tanti siti dedicati a Solidarnosh e a Papa Woityla.
06 agosto Danzica – Tuchova Km 130
L’uscita da Danzica è stata facilissima anche perchè eravamo già nella direzione giusta, solo che sono ricominciati i saliscendi ed il vento ancora in faccia. Stop forzato di Ermanno per tre raggi rotti sulla posteriore, indovinate da quale parte? Troviamo alloggio in una colonia per ragazzi ad un prezzo vantaggioso.
07 agosto Tuchova – Poznan Km 170
Oggi per un malinteso abbiamo preso due strade diverse ma grazie ai telefonini ci siamo ritrovati la sera poco prima di Poznan. Oggi senza vento e senza traffico la mia scelta è stata premiata con piacevoli paesini di campagna ed un grandioso parco eolico che la strada taglia in due, sensazione inquietante per queste alte figure ronzanti che sembra vogliano inghiottirti. Pernottamento in ostello.
08 agosto Poznan Km 15
Visita della città in bici e a piedi
09 Poznan – Breslavia (Wroclaw) KM 178
Oggi la tappa più lunga di tutto il percorso tutta su una strada ad alta densità di traffico. Abbiamo voluto soffrire solo un giorno per l’eccessiva imprudenza dei guidatori polacchi e con una particolare attenzione ai pulman per non farci fare pelo e contropelo. Pernottamento in ostello.
10 agosto Breslavia
Visita della città.
11 agosto Breslavia – Novi Mesto Km 1481
Oggi beati e tranquilli seguiamo il cartello in direzione Repubblica Ceca e ci ritroviamo a Novi Mesto , una brutta cittadina spostata di circa 50 km verso ovest rispetto al nostro programma di viaggio. Come due patacca ci siamo sbagliati strada, può capitare! Ci rifacciamo del dispiacere e della fatica con un’ottima cena preparata nell’appartamento trovato in affitto per una sola notte.
12 agosto Novi Mesto – Lipuvka Km 137
Senza vento i leggeri saliscendi che tagliano le enormi distese di grano tagliato nemmeno si sentono. In queste nazioni prettamente agricole si vedono solo campi coltivati a cereali con gli enormi silos per lo stoccaggio e le tante lapidi funeree sui cicli delle strade. Dico tante perchè se ne incontra una in media ogni 500 metri. Pernottamento in hotel.
13 agosto Lipuvka – Brno Km 47
Stamattina Ermanno rientra in Italia. Lascio la bici custodita all’ufficio turistico e con molto comodo visito a piedi la città di Brno. Alle 18 ho appuntamento con Katarina, la socia Warmshower che mi ospita questa sera. Dopo aver scaricato le borse a casa sua mi porta sulla cima di una collinetta ad ammirare il panorama della città al tramonto, una cartolina molto sugggestiva.
14 agosto Brno – Malacky Km 130
All’uscita di Brno i saliscendi continuano ma la gamba è allenata per cui non danno fastidio. Alla frontiera di Mikulov con l’Austria hanno smantellato tutto e si passa senza nemmeno fermarsi. L’Austria, bella ordinata pulita, sembra tutto un altro viaggio. Attraverso lo strano villaggio/museo di Hermbaumgarten e giungo a Hoenau, ultimo paese prima del confine slovacco ma i due alberghi sono al completo. Inforco la bici e attraverso il ponte sul fiume Marchauen che segna i due confini. Per trovare un alloggio abbandono la pista dell’iron e proseguo sull’asfaltata fino a Moravsky ma anche qui picche. Proseguo allora per altri 20 km fino a Malacky dove finalmente posso riposare in un comodo ostello con camere private.
15 agosto Malacky – Bratislava km 45
A Bratislava è la terza volta che ci vengo e nel suo piccolo c’è sempre qualcosa da scoprire. Sono ospite a casa di Zuzana, una amica conosciuta 3 anni fa.
16 agosto Bratislava – Komaron Km 143
Cambia il mio itinerario, anziché seguire l’Iron Curtain Trail seguo l’eurovelo 6 del Danubio. Anche se l’ho già percorsa è sempre bella. Campeggio attrezzato.
17 agosto Komaron – Budapest Km 125
Ciclabile del Danubio. Passeggiata notturna nella movida ungherese. Pernottamento in ostello.
18 agosto Budapest – Kistelek Km 142
Lascio il Danubio e Budapest e imbocco la statale n.5 che taglia in due l’Ungheria. Ci sono tantissimi cartelli di divieto per la bicicletta ma che io ignoro come del resto tutti quelli che ho incontrato, cicloamatori, ciclisti, cicloviaggiatori ect. La statale è tutta sotto il sole e molto trafficata ma ho avuto l’impressione che gli automobilisti ungheresi siano più rispettosi dei polacchi. Pernottamento all-inclusive in un hotel termale dove per tutta la sera ho usufruito dei benefit della spa.
19 agosto Kistelek – Szeged – Kikinda Km 125
Alla piccola frontiera di Szeged in un attimo entro in Serbia. Poco oltre la frontiera mi rimetto sulla Iron Curtain Trai. Il panorama è sempre lo stesso, immensi campi assolati coltivati a granoturco o girasoli. Cercando una sistemazione economica a Kikinda un simpatico vecchietto mi ha accompagnato in pieno centro all’ostello Paparazzi gestito da un ex ribelle della dittatura nonché scatenato chitarrista pop. Una persona squisita. Questa è una zona termale e dalle molteplici fontanelle esce l’acqua salsobromojodica per cui è un poco gialla e con il caratteristico odore di “uovo marcio”. Io ho sempre riempito le mie borraccie e sono ancora qui.
20 agosto Kikinda – Secanj Km 90
Un lungo tratto di strada sabbiosa, circa 2 ore, fra girasoli e mais sotto il sole cocente mi hanno dato apprensione. Tutto si dissolve quando, fra le alte piante di mais intravedo un campanile. In tutti i paesi serbi si trovano sempre 2 chiese, una ortodossa ed una cristiana e la gente convive pacificamente la propria vita. La catena si lamenta così all’arrivo a Secanj faccio lavare bene bici, borse e catena per la tanta polvere presa durante il giorno. Pernottamento in hotel se così si può chiamare.
21 agosto Secanj – Bela Crkva – Veliko Gradiste Km 125
A Bela Crkva l’Iron torna sulla riva sinistra del Danubio. In attesa che apra l’ufficio per cambiare gli ultimi dinari rimasti in lev in previsione di entrare in Romania, si siede un ciclista del posto ed iniziamo a parlare, gli spiego il mio viaggio con la cartina in mano. Mi suggerisce di rimanere in Serbia e traghettare sulla riva destra da Palanka a Ram, sulla ciclabile Eurovelo 6 molto meglio servita e segnalata. Io i consigli li accetto sempre e così ho fatto. Pernottamento in camera privata sulla riva del Danubio.
22 agosto Veliko Gradiste – Kladovo Km 143
La ciclabile segue il Danubio in tutte le sue anse ma anche le montagne. Poco prima di Kladovo, proprio sulla diga idroelettrica mi ricongiungo all’Iron Curtain Trail. Pernottamento in appartamento privato. La giornalaia a cui avevo chiesto una sistemazione economica ha chiamato una sua amica la quale mi ha dato un appartamento vuoto sopra al suo negozio di elettrodomestici.
23 agosto Kladovo – Negotin – Zajecar Km 118
Poco dopo Kladovo l’Iron coincide con l’Eurovelo 6 e fino a Negotin segue il corso del fiume su uno sterrato abbastanza impegnativo. Il paesaggio è molto simile per diversi giorni. Pernottamento in hotel.
24 agosto Zajecar – Pirot Km 110
Una piacevole strada con pochissimo traffico che attraversa una grande vallata. Pernottamento in hotel.
25 agosto Pirot – Dragoman – Tran Km 75
Finita la grande vallata all’orizzonte si intravedono i Balcani e la strada inizia a salire. Alla frontiera bulgara di Dragoman cambio gli ultimi dinari in lev, passo il confine e la strada continua a salire al 6 o 7 % ma costante. In una ripida salita alle porte di Gaber mi si rompe la catena. Con calma la riparo ma pochi km dopo mi si rompe di nuovo. Tolgo un’altra maglia e riparto. Il sentiero diventa sterrato ed impervio e alcune volte devo scendere dalla bici e spingere. Nel ripartire mi si rompe di nuovo e sono al limite con le maglie. Nell’attesa passi qualcuno mi cuocio un risotto Knorr e mi faccio anche il caffè. Poi studio bene la cartina, mi mancheranno una ventina forse meno di km al paese per cui inizio a spingere nel manubrio. Dopo 2 ore di silenzioso cammino sento il rombo di un fuoristrada; lo fermo e gentilmente mi carica bici e bagagli e mi porta da uno scalcinato aggiustatutto a Tran, un paesino nel buco del c… dei Balcani. Da come guarda il cambio e la catena vedo che di biciclette non capisce niente, l’indomani andrà a Sofia a comprare una catena nuova. Ha un alito da “colazione all’obitorio“. Aspetta un attimo! Cerco e trovo una camera privata e ci ragiono sopra su come fare. Mi guardo in giro e di bici non se ne vede neanche una, chiedo informazioni all’albergo, in due ritrovi e alla panetteria dove c’è una ragazza che mi sembra abbastanza sveglia. Mi dice che potrei trovare qualcosa a Breznik distante una quarantina di km in direzione Sofia oppure a Pernik distante una sessantina di km, altrimenti seguendo l’Iron troverei un meccanico solo a Blagoevgrad ma è distante 120 km. Torno alla camera, aggiusto la catena, mi faccio prestare 2 martelli per ribattere un poco il pernino e la sistemo nei rapporti più agili. Domani è un’altro giorno e si vedrà, cambio itinerario e scelgo la prima opzione, quella più sicura.
26 agosto Tran – Breznik – Pernik – Sofia Km 85
Di buon mattino parto con la bici impostata nei rapporti più agili e senza problemi arrivo a Breznik ma l’unico bike service non ha i ricambi. Proseguo fino a Pernik e trovo un’altro bike service ma ancora picche. Decido di arrivare a Sofia quando alla fine del paese c’è un’altro meccanico, mi cambia la catena ed il pacco pignoni ma appena sotto sforzo la catena sgrana sul consumato rapporto centrale anteriore e lui il ricambio non l’ha. Mi rimette su tutta la mia roba ed aggiunge 3 maglie usate alla catena in modo che possa raggiungere Sofia tranquillamente. A Sofia prendo un letto all’ostello che conoscevo già e chiedo informazioni. La fortuna vuole che poco distante ci sia un bravissimo meccanico che l’indomani mi aggiusta la bici.
27 agosto Sofia – Ichtiman Km 60
Alle 13 la bici è pronta, ho fatto mettere su tutto nuovo e va come una viola. L’uscita da Sofia, come tutte le grandi città, è un incubo. Dopo una ventina di km la superstrada prosegue ma prendo la vecchia statale n. 8 che mi porterà dritto dritto ad Istanbul. Nel frattempo il cielo è diventato minaccioso ed inizia a piovere fortissimo. La strada è bruttissima, dove l’asfalto si è consumato ci sono buche piene di fango che ci va dentro una mezza ruota per cui sto molto attento ma tutte non si possono evitare. Al riparo sotto un ponte della superstrada trovo i 4 ciclisti tedeschi visti all’ostello a Sofia, mi fermo e nel frattempo smetta di piovere facciamo una fantastica merenda con pane marmellata e caffè. Pernottamento nell’hotel più brutto di tutto il viaggio.
28 agosto Ichtiman – Plovdiv Km 100
Al distributore di Ichtiman ho fatto lavare la bici. Col vento in spalla e molta discesa oggi ho volato. Visita alla antica città romana di Plovdiv. Prenoto il volo di ritorno da Istanbul. Pernottamento in ostello.
29 agosto Plovdiv – Harmanli Km 117
La statale n. 8 è molto trafficata perchè è una direttiva per l’oriente, in attesa che termini la superstrada il traffico si è riversato tutto su questa strada ed i guidatori turchi non scherzano, ti obbligano a scendere dal ciglio della strada. Pernottamento in hotel.
30 Agosto Harmanli – Edirne Km 85
Per evitare tutto il traffico pesante ho preso una strada sopra le colline che entra per una cinquantina di km in Grecia ed esce proprio sul confine turco di Edirne. Vivace e colorata città. Pernottamento in ostello.
31 agosto Edirne – Luleburgaz Km 80
I km oggi sono pochi ma sono arrivato sfinito. La strada è a due corsie con lunghi saliscendi ed un vento contrario fortissimo. Pernottamento in Hotel.
1 settembre Luleburgaz – Corlu Km 50o
Idem come sopra. Oggi sono ospite da Cetin, membro warmshower ma lui non c’è . Sono rimasto in compagnia dei suoi genitori che non parlano una sola parola di inglese ne di italiano ma si sono fatti in quattro per farmi sentire a mio agio.
2 settembre Corlu – Istanbul Km 115
Prima di lasciare la loro casa mi hanno riempito di regali : un borsello a tracolla, un portamonete da uomo e uno da donna, una cravatta nera, una pila, un fischietto, un coprisella e due fili da freno. Quasi mi sono commosso, giuro. Arrivare ad Istanbul è stato un INCUBO! Il caos infernale inizia già 60 km prima. Ho trovato un buon ostello proprio dietro la moschea blu.
3 settembre Istanbul
Visita della città con annessa crociera nella parte asiatica. Questa sera sono arrivati qui i quattro ragazzi tedeschi perchè hanno cambiato ostello.
4 settembre Istanbul
Continua la visita della città. Tutto il pomeriggio alla ricerca del pluriball ed il nastro da pacchi per impacchettare la bici, l’ho trovato dietro lo spice market poco distante dal gran bazar.
5 settembre Istanbul – Castel Bolognese km 20
Con calma mi dirigo all’aeroporto. Ultimi venti km di incubo. Dentro l’aerostazione smonto la bici e la impacchetto sotto gli occhi divertiti di alcune giapponesine. Le coinvogo allora allegramente nell’operazione di protezione delle parti smontate facendo loro toccare gli indici dentro al tubo del rotolo della carta igienica mentre fascio la sella , il manubrio e i pedali. Avranno fatto un milione di foto. Puntuale alle 16 l’aereo parte per riportarmi a casa.
Uba
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