“La Unión es la Fuerza”
La notizia dell’incendio della Panadería La Unión la condivide in chat Marco sabato 23 gennaio poche ore dopo l’evento. “No era un posto mitico, che tristezza” il commento di Fabio.
Molti dei nostri soci che hanno pedalato in Patagonia sono stati ospiti della Panadería: quali migliori parole potremmo trovare per descrivere l’atmosfera di quel luogo se non quelle dei cicloviaggiatori che ci sono stati?
“Se arrivi a Tolhuin” scrive Alberto, “in genere ci arrivi da nord, pedalando verso Ushuaia, el fin del mundo. Se ci arrivi, significa che hai percorso uno di due tragitti: o la Carretera Austral o la Ruta 40. E poi devi aver preso il traghetto per la Tierra del Fuego e superato lo Stretto di Magellano. Perché Tolhuin è lì e non ci scappi.
La tappa è obbligata dalla sequenza dei centri abitati. Devi aver pedalato sotto l’acqua fredda e battente della Patagonia Cilena oppure nel poderoso vento della Patagonia Argentina.
Quando ci arrivi sei stanco e anche un po’ triste perché il meraviglioso viaggio che hai vissuto è quasi alla fine.
Tolhuin è l’ultimo paese non turistico, poi ci sono solo i bagordi di Ushuaia, ormai venduta per sempre al turismo di massa. Ma a Tolhuin c’è una sorpresa che non ti aspetti: Panadería La Unión.
Una vera pasticceria, come quelle nostre, dove ti puoi sedere, bere un caffè e mangiare un vero pasticcino. Ed è certo, non ne mangerai uno solo. Dopo le fatiche patagoniche, quei pasticcini ti sembreranno i più buoni di sempre. Ed è per quello che almeno un pomeriggio alla Panadería La Unión di Tolhuin ti devi proprio fermare: per consolarti, per rinfrancarti, per celebrare un rito che prima di te e dopo di te migliaia di cicloviaggiatori di tutto il mondo come una lenta carovana hanno compiuto e compiranno. Il modo, giusto, di dire grazie.”
Anche Silvano e Paola, mitici cicloviaggiatori di Torino, ci regalano il loro speciale ricordo.
“Tra il 2014 e il 2015, siamo riusciti a realizzare un sogno coltivato da tempo, quello di trascorrere sei mesi in viaggio, attraversando Bolivia, Argentina e Cile in sella alle nostre fedeli biciclette. Ricordiamo l’emozione del km 0 di Sucre e del km 7183 di Ushuaia e ricordiamo tutti i km intermedi come se li avessimo percorsi solamente ieri.
L’America Latina è ricca di luoghi mitici, che ciascuno di noi conosce per la propria esperienza di viaggio o attraverso l’esperienza di coloro che ci sono stati, sognando un giorno di raggiungerli e verificare se l’idea creata nella propria immaginazione ha qualche somiglianza con la realtà.
Salar de Uyuni, lagune boliviane, deserto de Atacama, passi andini, Ruta 40 e Carretera Austral, vento e steppa, pioggia e vegetazione lussureggiante, Patagonia incantatrice, che ti conduce verso la Tierra del Fuego e lì, poco prima di arrivare al Fin del Mundo, Ushuaia, ecco Tolhuin.
Tolhuin, sulle sponde del lago Fagnano, rappresenta un emblema di queste terre estreme, è la coccola prima delle ultime tappe di viaggio ed è tale per tutti i viaggiatori, perché a Tolhuin c’è la Panadería La Unión, dove ci si può rifocillare con deliziose empanadas e paste dolci, prima di riprendere a pedalare, o dove si può soggiornare grazie alla grande generosità di Emilio che, appassionato di cicloviaggiatori, mette a disposizione di tutti noi un luogo accogliente dove pernottare, senza chiedere assolutamente nulla in cambio. Se arrivi in bici, sai che la Panaderia ha sempre un posto per te e ti senti accolto come in una grande famiglia.
Il 24 marzo 2015 siamo finalmente arrivati a Tolhuin; dopo un’ottima merenda, Emilio ci ha preso in consegna e abbiamo potuto trascorrere tre notti nel locale che mette a disposizione, in compagnia di altri tre viaggiatori. Il giorno successivo abbiamo avuto la fortuna di improvvisarci panificatori e pasticceri, sotto la guida paziente e attenta dei dipendenti di Emilio, tra quantità incredibili di farina, uova e burro.
Che ricordi vividi ci rimangono di quei giorni, la maestria dei ragazzi nel creare in tempi rapidissimi decine e decine di pezzi tra dolci e empanadas, l’afflusso continuo di persone presso la rivendita, il gigantesco panino con dentro una milanese grande come un disco volante che ci hanno offerto in cambio delle ore trascorse a pasticciare in laboratorio.”
“Io ci sono stato alla Panadería La Unión a Tolhuin”, racconta Christian, “erano i primi giorni di marzo del 2019 e gli ultimi 100 km della mia avventura in Patagonia partita da El Calafate con destinazione Ushuaia…la fin del mundo. Ero in sella alla mia Bici che mi accompagna da dieci anni in tutte le mia avventure in giro per il mondo. Avevo passato la notte nell’Estancia Viamonte dove la sera prima avevo trovato un riparo in una delle casette di legno che i proprietari mettevano a disposizione per i viaggiatori. Al mattino il tempo è incerto e le nuvole coprono totalmente il cielo Inizia a piovere…una pioggia di quella fine che sembra non venire giù ma che ti inzuppa tutti i vestiti. Il vento a volte laterale e a volte contrario ti sfida a partire. Faceva pure freddo..circa 4/5 gradi perché l’estate ormai era alle sue ultime battute ma del resto.. sono quasi alla fine del mondo… dopo Ushuaia…c’è l’Antartide.
Si parte. La ruta 3 è asfaltata e ben tenuta in quel tratto anche se un pelino stretta tanto che i numerosi camion che sfrecciano mi fanno il pelo e così scelgo di scendere sulla banchina ogni volta che sento qualcuno che arriva da dietro. La pioggia si infittisce e il vento aumenta per poi sparire improvvisamente. Ogni 15-20 km mi fermo per bere un sorso di the caldo che mi ero preparato prima di partire. Sono a corto di cibo e fino a Tolhuin non c’è niente. Stanco infreddolito e inzuppato, arrivo nel paesino dove vengo letteralmente circondato da un branco di cani. Meglio cambiare via. Cercando un posto per dormire (non avevo voglia di piantare la tenda ) trovo ospitalità presso l’Hostel Kau Karskam gestito da un simpatico signore. Un struttura tutta in legno e ben tenuta.
Chiedo al gestore dell’hotel dove potevo mangiare qualcosa e ovviamente mi manda alla Panadería La Unión. Entrando scoppia un mondo di prelibatezze.. dal cioccolato alle brioches ai panini. Il posto è molto bello e caratteristico. Io ancora fradicio mi spoglio e occupo un tavolino. Ordino di tutto.. sono quelle situazioni dove diventi un inceneritore. Hai bisogno di qualsiasi cosa e mangi tutto quello che trovi… E li direi che mi è andata benissimo. Il posto è frequentatissimo da molte famiglie che con i loro bambini vengono per trascorrere qualche momento di serenità. Li ho conosciuto anche un ragazzo spagnolo che aveva chiesto ospitalità proprio alla Panadería per dormire. Scambiamo quattro chiacchere mi racconta dei suoi viaggi e io dei miei. Ci ritroveremo poi ad Ushuaia quasi per caso.”
“Solo che dal 23 gennaio 2021 la Panadería non esiste più” aggiungono accorati Paola e Silvano “è stata completamente distrutta da un incendio e non c’è più traccia di nulla; in poche ore sono andati in fumo 35 anni di duro lavoro di Emilio e dei suoi numerosi dipendenti, tutta la struttura, tutti i macchinari, tutto l’impegno di una vita. Nessuno di noi avrebbe mai potuto immaginare di veder scomparire all’improvviso un luogo così simbolico e unico, soprattutto in un momento storico così critico come l’anno della pandemia, con tutti i problemi che le attività hanno e continuano ad affrontare.
Ci piace pensare al motto nazionale della Bolivia, “La Unión es la Fuerza”, e riadattarlo alla Panadería La Unión. Tutti noi che siamo stati accolti abbiamo un debito di solidarietà nei confronti di Emilio e tutti coloro che sognano di essere accolti possono partecipare alla concretizzazione di questo sogno, aiutando la Panadería a risorgere e a tornare ad essere il luogo magico dei racconti del “Mondo alla fine del mondo” (cit.)
Un luogo di ristoro non solo fisico ma anche emotivo rimasto nel cuore e nella mente di tutti testimoniato dal moto di solidarietà nato immediatamente dopo la diffusione della notizia in rete: una raccolta fondi a livello internazionale è scattata per sostenere Emilio, titolare del locale, nella ricostruzione della sua attività che va ricordato da lavoro a diverse famiglie del piccolo centro argentino.
L’Associazione si unisce alla causa sostenendo la raccolta fondi e invita tutti i soci e gli appassionati di viaggi in bicicletta ad un piccolo gesto solidale: aiutiamo la Panadería La Unión!
Ringraziamo Alberto, Paola e Silvano, Christian per la disponibilità a condividere ricordi e foto
Commenti
Commenta
Devi essere connesso per inviare un commento.
Ornella
Ci sono stata come turista a rimorchio di un cicloviaggiatore per me speciale. Un posto meraviglioso in tutti i sensi.
Ornella
Ci sono stata come turista con un cicloviaggiatori per me speciale. Un posto fantastico in tutti i sensi!!!