ASSETTO: Borse Laterali
AREA: Africa
PAESI: Morocco
PARTENZA: Marrakech
ARRIVO: Marrakech
DATE: Dal 11/03/2023 al 29/03/2023
DURATA: Da 11 a 20 giorni
KM TOTALI PEDALATI: 650
GIORNI PEDALATI: 8
STERRATO: 35 %
ASCESA TOTALE: 6000 mt
QUOTA MASSIMA: 2100 mt
PARTECIPANTI: 3
BAMBINI: NO
Partiti in aereo da Treviso ed atterrati a Marrakech alle 2 di notte.
Avevamo contattato, tramite booking, un autista che ci potesse portare, noi ed i 3 cartoni delle biciclette (costo tot. 15 euro + mancia a parte perché sono stati molto efficienti) al Riad (albergo tradizionale, tipo b&b) che avevamo individuato all’interno della Medina.
Cio’ che non sapevamo è che nella Medina (città vecchia) il traffico di auto è proibito nelle ore della notte e quindi dopo averci sbarcato ad un ingresso della Città Vecchia l’autista si è premurato di trovarci un carretto spinto a mano da un locale per il trasporto “non motorizzato” dei cartoni e dei bagagli (costo irrisorio di 5 euro + mancetta…sempre per l’efficienza).
Ora, proprio perché soddisfatti del servizio che ci è stato reso e della disponibilità, vi segnalo i riferimenti della società, in modo che se doveste recarvi a Marrakech troverete meno problemi a spostarvi:
ABDEL JALIL AIT IDAR-TRASPORT TOURISTIQUE
+212 7 77554384 altidarabdeljail@gmail.com (francese-inglese)
Vi segnalo anche il riad Lila (lo trovate anche in booking) perchè ci siamo stati per 4 notti ed il gestore è stato molto disponibile (su nostra richiesta ha provveduto a contattare Abdel Jalil- che avevamo già utilizzato all’andata- ed organizzato sia il trasporto non motorizzato fuori dalla Medina sia il van per il trasporto all’aeroporto), buona la colazione e a poca strada per raggiungere la Jamaa el Fna (la piazza principale della Medina).
Al momento della prenotazione abbiamo concordato con il gestore la possibilità di lasciare i 3 cartoni delle biciclette in struttura per poi riutilizzarli al rientro, e così è stato.
Dopo queste info di “servizio” mi corre l’obbligo di esprimere la nostra soddisfazione per come siamo stati accolti in questo bel Paese, persone molto disponibili e gentili ovunque.
Abbiamo sostato alcuni giorni per visitare Marrakech, Taroudant (detta la piccola Marrakech) città murata molto bella, siamo poi passati per Agadir ma abbiamo proseguito perchè, dopo il silenzio delle montagne dell’Atlante, la città ci sembrava troppo turistica. Infine ci siamo fermati qualche giorno ad Essaouira ad ammirare sia la sua splendida medina che la meravigliosa spiaggia con cammelli, cavalli, surfer e kitesurfer.
tutti luoghi molto belli.
Per le sistemazioni nei riad (da noi preferiti agli alberghi classici) ci siamo affidati a Booking oppure arrivati nelle città ci guardavamo intorno e usando google map individuavamo dove trascorrere la notte (a volte ci siamo affidati anche alle indicazioni dei passanti per la strada).
Le sistemazioni sono state tutte di buon livello in termini di pulizia e di colazione al mattino, anche le sistemazioni sui monti dell’Atlante, sebbene più “spartane”.
Mangiare non è un problema (neppure per i costi) perchè, al minimo, una tajine la si trova sempre (una pentola in coccio con il fondo in metallo che, posta sulle braci con un coperchio in coccio, cucina verdure e pollo, oppure agnello, pesce, vitello…). Non ci sono problemi neppure per i vegetariani, anche se il menù diventa un pò meno vario.
Strano a dirsi, con “l’invasione di pecore e capre” non siamo mai riusciti a mangiare del formaggio…se non i formaggini francesi della “vache qui rit”.
Per fare questo giro ad anello abbiamo, più o meno, seguito una traccia reperita su Komoot (sotto il nome “tra i valichi e le spiaggie del Marocco…”) e devo dire che ci ha regalato delle belle emozioni.
Particolarmente interessante e stimolante è stato la salita sul passo Tizi n’Test, dove si raggiungono i 2.100 mt slm, con scorci sulla strada fatta in salita che reteranno per sempre nei miei occhi; sono circa 30 km di salita per 1.200 mt di dislivello e poi una trentina di km in discesa con i primi 15 da brivido…sullo sterrato, con pendenze importanti e, in larga parte, in assenza di guard rail.
Voglio evidenziare il passaggio sui monti “medi” dell’Atlante perchè si deve avere molto rispetto per i berberi che vivono su quelle montagne. La vita è abbastanza dura, non hanno acqua corrente e tutte le famiglie posseggono un asinello per il trasporto dell’acqua stipata in grandi contenitori dal pozzo a casa a dorso dell’asinello.
Spesso l’asinello è anche il principale mezzo di locomozione: noi abbiamo la 500 parcheggiata davanti casa e loro hanno l’asinello.
Non ci sono tubature di gas, il riscaldamento (necessario) è spesso a base di legna da ardere, mentre per cucinare ci sono i bomboloni o le braci.
Non ci sono cinema o luoghi di svago, i ragazzini giocano con il pallone, spesso da soli, in ogni dove.
Lo sterrato a volte è proprio sterrato…grandi buche e a volte sassi grossi, ma anche ghiaino o maledetta sabbia.
Il traffico, sulla costa, almeno nel mese di marzo non esagerato e comunque gli autisti si sono dimostrati molto rispettosi dei ciclisti.
Molto spesso ci siamo imbattuti in branchi di cani (quasi sempre all’interno dei paesi attraverati) ma non abbiamo mai subito attacchi (cosa accaduta più volte in altri Paesi).
Abbiamo incontrato una decina di cicloviaggiatori, particolarmente tedeschi e francesi, ma anche marocchini e con tutti ci siamo fermati a chiacchierare, scambiati i numeri di telefono (acquistata sim locale 5 euro=5 giga e poi telefonate con WhatsApp) e amicizia in fb (con un paio sono ancora in contatto).
La costa è molto bella, a tratti ventosa, ma lo spettacolo delle onde che si infrangono sugli scogli, ricordo che siamo sull’Oceano Atlantico Settentrionale, è sempre una garanzia…più o meno come quando in inverno resti a guardare il fuoco che arde nel caminetto!
Da Essaouira volevamo ritornare a pedalare fino a Marrakech ma a prima vista non siamo riusciti a trovare delle sistemazioni per la notte (questa volta siamo partiti senza tenda) e quindi abbiamo optato per prendere un autobus dove abbiamo caricato le biciclette e raggiunto Marrakech (10 euro il biglietto + 5 per le biciclette).
La strada principale per raggiungere Marrakech (tratta non prevista nella traccia raccolta da Komoot) è un saliscendi in asfalto nel bel mezzo di un deserto di terra arsa e pietre. Nulla di rilevante e apparentemente non ho visto (dall’autobus) strutture ricettive per la notte.
ok, non voglio farvela lunga…andateci. merita!
come già detto:
Marrakech da perderci un paio di giorni pieni e visitare, oltre ai luoghi segnalati sulle guide, perdetevi (letteralmente) nei vicoli della Medina e nel Souk, dove troverete tante cianfrusaglie ma anche tanta umanità.
Taroudant (la piccola Marrakech), città murata, abbiamo alloggiato al riad Taroudant (243 Av. Al Quds), pulito comodo per il centro e con spazio per tenere all’interno le biciclette.
Essaouira, dove vivono piu’ gatti che persone…è singolare che la popolazione sfama tutti questi “gatti di strada” che si riproducono alla velocità della luce.
Non scordatevi di fare un salto al porto di Essauira…un vero mercato all’asta del pesce e ricordatevi di schivare i gabbiani.
La medina di Essaouira vi stupirà per la dominanza dei colori bianco-celeste, a tratti sembra la Grecia delle isole, e per la quantità di negozi che vendono spezie, tessuti, il mitico olio di argan (che troverete anche al mattino per colazione).
E’ chiaro che non abbiamo visto tutto il Marocco…ma quello che abbiamo visto e vissuto…ci fa ben sperare.
Basta, non vi resta che andare a controllare di persona…spingendo sui pedali.